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Al var di Alvaro. Sembra uno show televisivo e invece lo spettacolo è stato tutto in campo: Morata, alla seconda partita della sua nuova storia con la Juventus, non ha solo fatto gol. Ha dimostrato tutto quello di cui è capace, e quanto importante possa essere il suo contributo in questa squadra. Dopo un'estate a inseguirlo sottotraccia, a far parlare di Dzeko e Suarez, di Giroud addirittura, l'unica buona novella è quella che porta in dote il centravanti spagnolo. E' già dura fare a meno di lui. 

I MOVIMENTI GIUSTI - Attaccare la profondità era già nel suo curriculum all'arrivo a Caselle. Però Morata ha dimostrato di poter fare anche altro, di poter essere una nuova versione, di ambire a diventare ciò di cui necessita incredibilmente questa squadra. Ossia un giocatore che sappia giocare, che con la palla tra i piedi possa anche innescare le frecce (vedi l'assist per Portanova) e dare nuove soluzioni. Per il resto, tutto da campionario ben studiato: il colpo di testa, l'attacco nello spazio. Tante cose giuste, nessuna forse in cui è fenomenale. Ma per le gesta straordinarie saranno chiamati in causa i Dybala e i Ronaldo del caso, in attesa che ritornino a colpire. O banalmente a giocare. 

IL GOL - L'esultanza per il figlio Edo, appena nato, intrecciando le dita per rivolgere un pensiero a a chi lo seguiva da casa. E' un altro Alvaro, più concentrato e sicuramente più sereno nella gestione delle scelte, di campo e di vita. Ieri ha suonato la carica, quasi la portava a casa se non fosse stato per quei benedetti centimetri. Comunque, non ha lasciato trasparire sorrisi nonostante quel principio di goduria per il gol che ha salvato la serata: "Adesso dobbiamo compattarci e lavorare". Non è passato neanche un mese dal suo arrivo, è già un leader.