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"Se una cosa può andar male, lo farà. La legge di Murphy si può applicare benissimo al momento della Juve che non conosce pace, in campo e fuori". Così Il Corriere dello Sport apre la sua analisi sull'ennesima tegola che si è abbattuta sulla squadra bianconera, ovvero l'infortunio di Arek Milik. Il polacco, che finora è stato il colpo più redditizio del mercato estivo e ha garantito un ottimo rendimento con un bottino di 8 gol in 23 presenze, è stato costretto ad alzare bandiera bianca proprio nel momento più delicato della stagione, con la Juve che probabilmente non lo riavrà prima del 12 marzo.

E adesso? Adesso serve Dusan Vlahovic, che dovrà prendersi sulle spalle l'attacco anche se è appena rientrato dopo tre mesi di "lotta" contro la pubalgia e quindi è ancora alla ricerca della migliore condizione. Per ritrovarlo al 100% ci vorrà del tempo, ma Massimiliano Allegri punta molto su di lui. Così come su Federico Chiesa e Angel Di Maria, nella speranza che il Fideo sia più in versione Argentina che in versione Monza. E poi c'è Moise Kean, che non può più permettersi prestazioni come quella di domenica: anche lui, ora, dovrà rispondere presente, la Juve non può aspettare.