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"Sottotono", è questo l'aggettivo che potremmo usare parlando del Mondiale di Arek Milik. Il centravanti della Juve, a differenza del suo compagno di club e di nazionale, ovvero Szczesny, non è stato tra i protagonisti in Qatar. Non tanto per colpa sua ma per le scelte del c.t polacco, Michniewicz. Una sola presenza da titolare, qualche spezzone di gara e anche panchine per 90 minuti, come successo con l'Argentina. Sicuramente non ha ricoperto quel ruolo centrale che invece ha avuto a Torino nei primi mesi in bianconero. Quasi un paradosso visto che era arrivato alla Juve con tanto scetticismo intorno e con il compito di "vice Vlahovic". Vice non lo è stato di certo fin qui, anzi. Qualche giorno di vacanza e Milik tornerà a disposizione di Allegri, per una seconda parte di stagione in cui l'ex Napoli sarà alla ricerca di due riscatti, diversi, ma importanti entrambi.

MESI DECISIVI - Il riscatto sul campo, visto che l'esperienza in Qatar non è stata delle migliori o comunque quella auspicata, almeno a livello individuale e poi quello fuori dal terreno di gioco. Ovvero il riscatto sul mercato. La Juve, ha la possibilità di ingaggiarlo a titolo definitivo pagando 7 milioni più due di bonus al Marsiglia. Una cifra, come riporta calciomercato.com, che la dirigenza ritiene congrua. Se la volontà di entrambe le parti - visto che il giocatore ha già espresso di voler rimanere a Torino - si concretizzerà, dipenderà anche da quello che succederà nei prossimi mesi. Prestazioni come quelle fornite dal polacco nei primi mesi, convincerebbero il club a riscattarlo.