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Un mercato da 9-9.5, per qualcuno da 10. La Juve è stata l'assoluta protagonista del mercato a livello internazionale, riuscendo per giunta a tirarsi fuori dalle dinamiche delle ultime due settimane una volta archiviata la pratica della maxi operazione Bonucci-Caldara-Higuain. Ed ora che la stagione può finalmente iniziare, si può trarre un bilancio definitivo della sessione più scoppiettante della storia recente bianconera: pagine di storia sono state scritta, ma alcune sfumature forse potevano essere gestite meglio. La Juve è più forte, più giovane, ha saputo spendere senza paura, punta senza mezze misure alla Champions ed ha CR7. Ma ha anche venduto male, incassando meno del dovuto e dello sperato, gestendo in maniera discutibile alcune situazioni come quelle legate a Marchisio e Alex Sandro, arrivando infine ad avere una squadra di 22 titolari ma corta a centrocampo.

 

BIANCO – Che squadra! Cristiano Ronaldo parla da solo, un'operazione semplicemente inimmaginabile anche solo fino alla scorsa stagione. La Juve ha speso come nessun'altra società in Europa, un traguardo impensabile considerando i tempi di magra che vive il nostro calcio: guardando solo al costo dei cartellini si sale fino a circa 235 milioni, con oneri accessori e contributi di solidarietà si sfonda il muro dei 250 milioni. A disposizione di Max Allegri c'è una squadra composta di soli titolari, due formazioni intere che forniscono un'infinità di opzioni tattiche all'allenatore. E a dispetto delle critiche è anche molto più giovane: il gioco delle coppie (partenze-arrivi) porta ad un saldo di 34 anni in meno, mica poco. In sostanza, riassumendo in estrema sintesi, il mercato in entrata della Juve è stato semplicemente un capolavoro di programmazione e ambizione.

 

NERO – Un saldo così passivo tra acquisti e cessioni non è da Juve. Persi a fine contratto Lichtsteiner, Asamoah e Buffon, poteva essere gestita diversamente la situazione legata a Marchisio: risoluzione di contratto concessa l'ultimo giorno di mercato, al di là dei modi con cui si è conclusa una tale storia d'amore risulta un altro zero (non contando la buonuscita) alla voce entrate. E ancora: Pjaca e Sturaro non hanno portato almeno per ora ad alcuna plusvalenza, così come i tanti giovani che porteranno dividenti solo nella prossima stagione. Può essere una strategia anche questa, ma complessivamente la sensazione è che la Juve abbia comprato tanto bene quanto venduto forse male: le eccezioni sono Mandragora e Caldara, ma anche Higuain a prezzo minimo per evitare la minusvalenza è sembrata una forzatura a cui la società bianconera ha dovuto sottostare. Aver detto no alle offerte delle big europee per Pjanic e Alex Sandro o Rugani è un atto di forza, trattenere controvoglia un elemento come il brasiliano la scorsa stagione si è rivelata una mossa sbagliata: il rinnovo potrebbe servire per risolvere la situazione.

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