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Per fortuna è finita. E si è anche conclusa malamente. La sconfitta di Wembley contro il Tottenham ha mandato in archivio la lunga e per certi versi stucchevole tournèe internazionale pre-campionato della Juventus. Un giro per il mondo utile soltanto per incassare denaro, ma “dannoso” per l’immagine della squadra bianconera dalla quale il pubblico si attende sempre il meglio. Ovviamente, con i motori appena accesi, non si poteva pretendere di più. Ma proprio questo impone di riflettere sul fatto che esperienze come quelle vissute in queste tre settimane non solo sono inutili e semmai addirittura controproducenti. 

Molto meglio sarebbe stato programmare e realizzare un percorso di avvicinamento alla stagione in arrivo in maniera meno lucrosa e badando maggiormente alla sostanza procedendo con un calendario di impegni graduale e casalingo evitando di gettare fumo negli occhi agli appassionati di calcio eccellenza. Cosa che, per esempio, ha fatto la Lazio di Inzaghi lavorando a fari spenti e preparandosi all’imminente scontro di Supercoppa senza sovraesposizioni mediatiche. Più utile, insomma, una sana e popolare Cesena-Juventus che non la figuraccia di Londra. Di questo si dovrebbe tener conto il prossimo anno.

Commentare l’impalpabilità e la svagatezza della squadra di Allegri nella sua ultima uscita inglese su di un campo il cui solo nome dovrebbe spingere a mettercela tutta non è facile. Meglio delle parole e di ciascun discorso tecnico-tattico dovrebbe dire il volto stranito del capitano Gigi Buffon negli attimi, troppo frequenti, in cui era costretto ad assistere a nefandezze assortite della sua difesa. Inquadrato in primo piano dalle telecamere il portiere mostrava la faccia di chi non crede ai suoi occhi e vede davanti a sé un alieno sbarcato da un Ufo. Poi, evidentemente contagiato da tanta allegra sconsideratezza collettiva, ci ha messo anche del suo per rivoltare la frittata cucinata dalla squadra di Pochettino.

Complicato trovare un esatto perché a una prova così sconclusionata. Carichi di lavoro. Stato di forma legittimamente approssimativo. Fragilità assoluta del risultato. Caldo e afa. Va bene tutto, ma fino a un certo punto. Inammissibile l’inconsistenza di una piuma mostrata da Dybala. Inconcepibile atteggiamento mentale di Alex Sandro. Desolante la mancanza di mira di Higuain. Incredibile la passività, per lui sempre sconosciuta, di Lichtsteiner. Preoccupanti i momenti troppo frequenti di collettiva amnesia da parte della difesa dove, comunque, Rugani sta dimostrando di essere ormai maturo al punto giusto. Tutto ciò in una squadra che, avendo cambiato poco o nulla, dovrebbe giocare comunque a memoria.

Il problema è sicuramente fisico, ma mio avviso soprattutto mentale. Molto giocatori o perlomeno quelli che contano più degli altri stanno scendendo in campo con la testa tra le nuvole. E, guarda caso anche se un caso non è, le “vittime” sono proprio coloro i quali per un verso o per l’altro non possono fare a meno di pensare alle vicende di un mercato i cui battenti andrebbero rigorosamente chiusi almeno una settimana prima dell’inizio dei vari campionati. Invece si tirerà avanti fino alla fine del mese e questo, tra affari veri o soltanto presunti, rappresenta una turbativa non di poco conto. Anche di questo si dovrà fare tesoro per il prossimo futuro.