3
Quando Max Allegri è arrivato alla Juve, le idee son sempre state piuttosto chiare a proposito del mercato. Al netto di tutte le difficoltà in questo momento storico, al di là della prudenza necessaria, da subito sarebbero servite due mosse. Un centrocampista, anzi Manuel Locatelli. Una quarta punta, poi identificata in Kaio Jorge. E un centravanti nel caso in cui fosse partito Cristiano Ronaldo, era chiara la volontà di CR7 ma non c'era certezza sulla reale riuscita del suo piano né sui tempi: quando si è concretizzato, il mercato non ha potuto offrire niente di meglio di Moise Kean alle condizioni buone per la stessa Juventus. Se l'alternativa tattica gradita a Max rispondeva al nome di Gabriel Jesus, la gerarchia per il ruolo di prima punta era la seguente: Dusan Vlahovic, Mauro Icardi, Edin Dzeko. In rigoroso ordine di preferenza. Ma la scorsa estate, semplicemente, Vlahovic non era in vendita. Un fattore che non ha scoraggiato la Juve dal tessere la sua tela, provando a giocare d'anticipo rispetto alle rivali insieme all'Atletico Madrid, sapendo che in vista della prossima stagione Vlahovic sarebbe invece potuto partire da Firenze. E la recente rottura con Rocco Commisso potrebbe addirittura anticipare l'addio del serbo, dato non necessariamente confortante per la Juve. Che in ogni caso è pronta a giocare tutte le sue carte per arrivare a Vlahovic, perfetto per il calcio di Allegri e per il progetto condiviso da dirigenza-proprietà. Non è facile, Commisso non fa sconti e punta all'asta internazionale, nonostante la volontà del giocatore possa sembrare più bianconera che altro. 

Ci sono quattro mosse necessarie, eccole in gallery.