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Irrati è uno specialista del Var e probabilmente, se fosse al suo solito posto anziché in campo, Juventus-Bologna avrebbe un altro sviluppo e forse un altro risultato. Sono decisivi i suoi errori. Non vede, tanto per cominciare, un abbraccio di Bani a De Ligt in area bolognese: è/sarebbe rigore. Non vede una spinta (non clamorosa) di Krejcì a Cuadrado nell’azione che precede il gol di Danilo. Non vede, e questo sì è clamoroso, il tocco di braccio largo di De Ligt nella sua area. E’ vero che l’olandese, assai poco preciso anche in questa partita, tocca prima la palla col piede, ma solo perché la cicca e quel braccio, che impedisce alla palla di finire in area piccola sul piede di Palacio, è larghissimo. Al Var c’è Fabbri, i due si parlano e decidono che va bene così.

ALTI E BASSI - La Juve gioca una partita strana, con momenti entusiasmanti e altri di incredibile confusione. Nel finale, per esempio, è un disastro. Per quattro volte il Bologna ha l’occasione per pareggiare, con Orsolini, col rigore non concesso, con Santander (traversa) e ancora con Santander (prodezza di Buffon). E’ una squadra che si ritrova e si perde di continuo, una squadra a metà, dove risplende il talento di Cristiano Ronaldo, ma dove gli errori, soprattutto nella fase difensiva, sono troppi davvero. Conclude tanto (23 volte, 10 tiri in porta, prima di questa partita il Bologna ne ha subiti appena 21 in 7 gare), ma dietro non ci siamo.

CR701 - Prendere gol in contropiede dalla Juve nel suo stadio non è proprio una grande idea. Succede al Bologna, dopo 20' di sofferenza trascorsi in buona parte alla ricerca di un pallone che la Juve fa correre in mezzo al campo. Danilo interrompe una di queste azioni e, dopo averne impostata una a favore della sua squadra, decide di seguirla. Decisione sbagliata, anche perché insieme a lui sale pure Krejcì. Alex Sandro, a sua volta, ferma l’iniziativa dei rossoblù: partono le punte bianconere, Krejcì in recupero affannoso sbaglia il controllo e consegna la palla a Ronaldo che non aspetta altro: sventola sul primo palo, mal custodito da Skorupski, Juve in vantaggio e gol numero 701 per Cristiano, da quel momento il migliore in campo.

SPIRITO SINISA - Mentre la Juve controlla, il Bologna pareggia. E lo fa perché questa squadra ha l’anima, lo spirito, la determinazione del suo allenatore. Mihajlovic è in panchina e la sua presenza è per il Bologna energia pura. C’è probabilmente una spinta di Krejcì a Cuadrado mentre il colombiano mette di testa in angolo. Dalla bandierina si sviluppa una lunga azione che si sposta sulla destra: cross di Bani, spizzata (volontaria? mah) di testa di Mbaye su Cuadrado ed è in quel momento che la Juve scopre, ancora una volta, la sua difficoltà nella copertura difensiva perché Danilo è liberissimo di controllare la palla in piena area e di scaraventarla sul palo lontano. Sarri protesta per il fallo di Krejcì su Cuadrado e prende il giallo. Dopo l’1-1 la Juve va in difficoltà. Non palleggia più con la qualità iniziale, perde contatto dalla partita. E il Bologna riaffiora bene.

POI GRANDE JUVE - Nel secondo tempo, la Juve torna a splendere, grazie a Pjanic che prende in mano la manovra. Cuadrado spinge, Bernardeschi è ovunque, Higuain si mette a disposizione della squadra e sopratutto di Ronaldo, che beneficia dell’ottimo lavoro dell’argentino. E’ però un errore di Soriano (un assurdo passaggio indietro, nella propria area, dove ci sono più juventini che bolognesi) a riportare la Juve in vantaggio con un gol di Pjanic. E’ il momento migliore dei bianconeri, Skorupski salva la sua porta con cinque grandi parate.

TRAVERSA E BUFFON - Arriviamo così nel finale. La Juve si ferma, il Bologna si scatena. Santander centra la traversa e poi Buffon gli toglie la palla del 2-2. Non c’è più traccia di grande Juve, resta l’immagine di una squadra che si salva con grande affanno. Eppure, fino a 10 minuti prima, è stata travolgente.