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C’è un discorso strettamente sportivo, legato ai risultati da raggiungere al termine della stagione. C’è un discorso mentale, reagire dopo aver subìto quella che viene percepita come ingiustizia, con i punti conquistati sul campo che si sono volatilizzati. C’è il discorso legale, con gli avvocati della Juventus impegnati a strutturare la propria difesa da presentare al Collegio di Garanzia del Coni. In più, c’è il discorso dei soldi, degli introiti. Diversi fronti aperti, dopo il -15 in classifica che ha fatto scivolare Madama in giù nella classifica di Serie A.
 
 
Per quel che riguarda i conti, se la Juventus dovesse rimanere fuori dalle coppe europee, questo avrebbe un impatto diretto molto pesante per le casse della società. Ma non solo, perché da analizzare c’è anche il discorso dei diritti tv. Come riporta Calcio e Finanza: “Tra i vari criteri di distribuzione dei ricavi da diritti televisivi del campionato italiano, infatti, il 3% circa (pari a 28 milioni di euro circa nella stagione 2021/22) viene distribuito tra i club in base al numero di punti che la singola società realizza rispetto al totale dei punti realizzati da tutte le squadre. Nel caso venisse confermata la penalità, per il conteggio finale legato alla Juventus verrebbero utilizzati i punti in classifica (quindi considerando la penalizzazione), non quelli effettivamente realizzati”.
 
Per esempio, nella passata stagione grazie ai 70 punti fatti, la Juventus ha incassato 1,9 milioni di euro. Se avesse subìto una penalizzazione di -15 punti ne avrebbe incassati 1,5, il 20% in meno.