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Da una parte il flop sportivo, dall'altro quello economico. Che forse è quello che pesa di più, perché la Juve arriva da due anni di Covid in cui ha perso parecchi soldi, con un buco nel bilancio che ha richiesto due ricapitalizzazioni mica da ridere. Ecco allora che ogni euro perso, alla fine, conta. Soprattutto se la rosa sembra essersi indebolita e a gennaio deve essere puntellata con uno o due innesti a centrocampo e magari con qualcosa in attacco. Ecco quanto è costato il ko con il Chelsea.

I CONTI IN TASCA - Negli ultimi due giorni la Juventus ha registrato perdite in Borsa pari al 7% (martedì, prima di Chelsea-Juve) e al 3% (ieri). Il motivo? L'annuncio delle condizioni della ricapitalizzazione da 400 milioni di euro approvata dal cda. Ogni vittoria, soprattutto in Champions, è un'occasione ghiotta per riempire le casse, visto che vale 2,8 milioni di euro. Anche nella fase a gironi. Soldi che avrebbero fatto comodo anche quelli in caso di pareggio: 900 mila euro. Il sonoro ko dello Stamford Bridge non porta nemmeno un euro, e in più è un grande danno di immagine (che pesa soprattutto se si è quotati in Borsa).

IL CAMMINO IN CHAMPIONS - Sul Corriere dello Sport si ricostruisce poi il percorso futuro in Champions League della Juventus, che adesso rischia di pescare una big agli ottavi di finale, essendo arrivata seconda nel girone. Fatto che - scrive il quotidiano - "si riflette anche sui conti: gli ottavi sono al sicuro, ma l'accesso ai quarti varrebbe altri 10,6 milioni, alla semifinale 12,5, alla finale 15,5 con altri 4,5 milioni per la vincitrice cui sommarne 3,5 per la Supercoppa. Guardare oltre gli ottavi era già difficile prima, ora lo è anche di più. E i conti non tornano mai".