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Una partita in difesa. La Juve, come racconta il Collegio di Garanzia del Coni, impugnerà la sentenza della Corte d’Appello che venerdì scorso l’ha condannata a 15 punti di penalizzazione, più svariati mesi di inibizione per i massimi (ed ex) dirigenti della Juventus. Per i bianconeri, come raccontato da Scanavino nel pre partita,  si tratta di un’ingiustizia contro cui si combatterà in tutte le sedi possibili.

LEGITTIMITA' - Per il quotidiano, la partita si giocherà intanto sulla legittimità della sentenza.  Il Collegio di Garanzia del Coni infatti si esprime solo sulla violazione di norme di diritto: decide sulla forma e non sul merito, ovvero può annullare la sentenza, confermarla o rinviare il giudizio alla Corte per un nuovo processo. Ci sarebbe poi la possibilità di ricorrere al Tar del Lazio e quindi al Consiglio di Stato. "In Appello il nodo è sull’ammissibilità della revocazione che ha portato al nuovo processo sulle plusvalenze", racconta Gazzetta. Dal punto di vista della Juve, la domanda è: c'erano davvero fatti per poterlo fare? Per i legali della Juventus, la Procura avrebbe ecceduto i termini per presentare la richiesta.

COLPITA DA SOLA - La Juventus aspetta anche di capire perché è stata punita solo lei e non gli altri club coinvolti, dunque il perché della disparità di trattamento. E se la giustizia sportiva non l'aveva ritenuta una regola violata, perché adesso ha cambiato idea? Si farà leva anche sulle intercettazioni, in particolare sulla conversazione di Paratici e Cherubini, quando l'ex capo dell'area sportiva era già al Tottenham. I legali del club invitano all'ascolto inetgrale del dialogo, può cambiare le carte in tavola.