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Arek Milik e Dusan Vlahovic insieme? La soluzione è percorribile, sì. Lo ha dimostrato la sfida di ieri tra Juve e PSG, in cui il polacco e il serbo sono partiti entrambi dal primo minuto nella linea offensiva del 3-5-2 con l'obiettivo di provare a scardinare una difesa di certo non banale come quella composta da Sergio Ramos, Presnel Kimpembe e Marquinhos. Il verdetto del campo, anche alla luce della prestazione generale della squadra, è stato abbastanza chiaro: i due possono sì giocare contemporaneamente e beneficiare l'uno delle doti dell'altro, ma ad oggi sono ancora lontani dalla giusta affinità, innanzitutto perché hanno appena iniziato a lavorare insieme.

L'ESPERIMENTO - Il borsino finale racconta di un'occasione per parte, tutte e due non concretizzate (nel caso di Vlahovic anche per grande merito di Gianluigi Donnarumma, autore di un intervento non facile sulla sua girata). A conti fatti, come del resto si era pensato fin da subito, l'idea migliore sembra essere quella di metterli in campo separati, almeno inizialmente, per poi magari affiancarli a gara in corso per alcuni spezzoni. Al momento, però, l'esperimento di ieri si può ripetere: le assenze di Angel Di Maria e Federico Chiesa, infatti, pesano non poco nell'attacco bianconero, motivo per cui Milik può essere una spalla decisamente importante per Vlahovic, altrimenti troppo isolato. Per far sì che tutto ciò funzioni, comunque, bisogna continuare a lavorare, e non poco.