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Non è una fascia a fare un capitano: ma la grinta, la voglia, quella benedetta sensazione di non poter appartenere a nessun'altra maglia in nessun altro momento. Chiellini oggi ha visto il trionfo di Seb Vettel in Canada, e in mente gli saranno passate un po' di immagini e un po' di vissuto: del resto, in termini di trionfi può dire tranquillamente la sua. In attesa di concretizzare gli ultimi sogni, ecco. 

LA CARICA - Manca praticamente un mese al ritrovo della Juventus e la mente del neo capitano bianconero è già finita lì, nei meandri della nuova stagione e dei soliti obiettivi. Senza Buffon cambia poco: aumenterà la responsabilità e l'importanza del suo esempio, ma Giorgio non ha intenzione di cambiare l'approccio che ha sempre avuto con il gruppo. Bastone e carota, carezza e pugno duro: per abituare alla Juventus c'è bisogno di farlo capire con ogni metodo, buone e cattive. In questo senso, l'intelligenza e la duttilità mentale di Chiellini sono una manna dal cielo clamorosa. 

NUOVO, VECCHIO CORSO - Ecco: gli occhi del centrale brillano dello stesso luccichio intravisto nella conferenza stampa d'addio di Buffon. Sarà il carico di mestiere, sarà l'idea di dover trascinare sulle sue spalle una storia così gloriosa, ma Chiellini non è mai sembrato così adatto. La Juve "vuole vincere tutto", ancora. E Giorgio tranquillizza la Signora: nei momenti di burrasca, la sua bussola non si perderà.