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Come racconta Repubblica, per i pm c'era una "allarmante situazione economica, patrimoniale e finanziaria" alla Juventus, di cui era a conoscenza anche Agnelli. "Non c’è criterio nel modo in cui spendiamo i soldi – dice Bertola in occasione del rinnovo di Chiellini –. Non c’è da stupirsi se in due anni abbiamo chiesto 700 milioni di euro agli azionisti". Due aumenti di capitale a distanza di così poco tempo e ancora non è bastato. "In assenza di una seria politica di riduzione dei costi — scrivono i pm nelle 544 pagine di richiesta di misura cautelare (respinta poi dal gip) — quel rafforzamento patrimoniale non solo era insufficiente, ma aprirà le porte a un preoccupante scenario presente e futuro". Lo diceva anche l’ad Arrivabene: "Fatti i conti della serva noi dovevamo fare per star tranquilli, un aumento di 650 milioni, non di 400... per sanare". E Bertola aveva commentato: "Siamo andati decisamente in over spending".

'TUTTA LA M...' -  Il lockdown, secondo l’accusa, era stato il paravento dietro a cui nascondere i guai pregressi. Andrea Agnelli il 3 settembre 2021 ne parla con Arrivabene: "Non era solo il Covid e questo lo sappiamo bene. Dall’altro abbiamo ingolfato la macchina con ammortamenti e soprattutto la merda... perché è tutta la merda che sta sotto che non si può dire". I pm rilevano: "La crescita dei costi (in particolare degli acquisti e degli stipendi dei calciatori tesserati) non è stata casuale, ma una ben precisa scelta aziendale". Lo ha sostenuto Cherubini in una conversazione con Agnelli parlando del "progetto che è stato fatto da Higuain in poi" per far fronte a "una rosa che sta tendendo a invecchiare". E Cerrato conferma: "Poi è stato fatto un all in con Ronaldo, De Ligt e così via e subito dopo è arrivato il Covid".