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Rigore sì, rigore no. Dalle 22.40 circa di mercoledì scorso, momento in cui la Juventus usciva ufficialmente dalla Champions ad opera del Real Madrid (più corretto: per volontà dell'arbitro Oliver) è partito il sondaggio sull'assegnazione di quel penalty decisivo da parte del discutibile direttore di gara britannico.

C'era? Non c'era? Giusto darlo, oppure no? 

Tanti, tra ex arbitri e addetti ai lavori, si sono cimentati nel quiz e si é scatenata la baraonda. La sintesi l’ha trovata Guardiola: “Ad oggi non abbiamo ancora capito se ci fosse o meno”.

Il fatto comunque che si sia aperto un dibattito e abbia imperversato per giorni, in una ridda di pareri discordanti, certifica quanto quel rigore fosse dubbio e non andasse dato. Non per fare, come sostiene qualcuno, un piacere alla Juventus, ma semplicemente per una pura questione di logica opportunità.

Mancavano 20" alla fine, e lo capisci da solo cosa possa scatenare una decisione del genere presa in quel momento della gara, soprattutto se hai la sensazione del fallo ma non la certezza: mandi quindi le squadre ai supplementari e lasci che se la vedano loro in quei 30' finali. Serviva appunto quella "sensibilità'' tirata in ballo da Buffon, e che non va interpretata col "far finta di non vedere".

Scegliendo di darlo, fai invece capire un'altra cosa: mi si è presentata l'occasione di dare una mano al Real, e l’ho utilizzata. Coi vantaggi e le critiche che ne sarebbero poi conseguiti. "Pensa prima alla carriera..." disse un giorno un tale (esiste pure l'intercettazione).

Siamo del tutto d'accordo con la tesi che un rigore, se c'è, va dato anche all'ultimo secondo di una partita. Però deve essere netto. Tipo, il mani di De Sciglio nel penultimo Juventus-Milan di campionato (negato, ovviamente, solo dai talebani del tifo) oppure, quello di Bernardeschi quest'anno a Cagliari (errore evidente dell'arbitro nel decidere di non darlo) ma non questo di Madrid, dove ci sarà stato pure contatto tra Benatia e Lucas Vázquez - ed il calcio e' un gioco fatto di contatti- ma c'e' anche l'intervento sulla palla dello juventino per togliergliela dalla disponibilità del madridista. 

Nell'incertezza, un rigore del genere, negli ultimi secondi di partita di un quarto di Champions, non si dà mai. Se il medesimo episodio si fosse verificato nell'area del Real, sono certo che Oliver avrebbe sorvolato, altrimenti sarebbe dovuto uscire scortato dal Bernabeu. Così, invece, è uscito in trionfo. 

Il furto del secolo”, ha titolato Sport, ma essendo un quotidiano catalano da tanti é stato ritenuto un giudizio di parte. Peccato che pure AS, giornale madridista, pur non usando termini cosi forti, si sia allineato. "La spinta di Benatia non è sufficiente per poter assegnare un calcio di rigore" ha scritto l'ex arbitro Iturralde, raggiunto poi da decine di minacce di morte. Si va da un estremismo all'altro proprio perché l'interpretazione dell'episodio è discordante. Fosse stato un fallo solare, non staremmo a discuterne no-stop da giorni. E di sicuro Buffon non avrebbe avuto quella reazione furibonda, Chiellini non avrebbe fatto il gesto dei soldi e Agnelli non avrebbe attaccato il designatore UEFA Collina. Si è scatenato il parapiglia proprio perché quella decisione presa in campo è stata clamorosa. 

Appellarsi alle decisioni arbitrali è l'alibi dei perdenti, a meno che tu non abbia il sospetto che te la stiano incartando per fare il favore ad un altro. Chiaro che allora ti arrabbi, e pure parecchio.

I campionati sono costellati di errori arbitrali, con la differenza però che nell'arco di 38 partite hai tempo per recuperare quei punti, in una partita secca no. Sei fuori, e devi ripartire dall'edizione successiva. Sperando che non ti rimandino ad arbitrare un Cakir o un altro Oliver.