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La Juve torna esce dal Vigorito a testa bassa. 1-1 col Benevento, tanti rimpianti e pochi segnali positivi. La squadra non ingrana, Pirlo non riesce a trovare la quadra e la squadra totalizza il quinto pareggio nelle prime nove giornate di campionato. Era da 19 anni che i bianconeri non avevano un avvio di stagione così negativo. Nel frattempo, a quasi 900 km di distanza da Benevento, a Torino c'era chi era particolarmente interessato alla partita.

IL MOTIVO DELL'ASSENZA - Lui che avrebbe voluto essere in campo, magari a risolverla. Sì, Cristiano Ronaldo. Rimasto a casa per usufruire di un turno di riposo d'accordo con lo staff e l'allenatore. Una scelta che aveva stupito tutti, e che Pirlo ha chiarito nel post partita di oggi: "Già mercoledì in Champions aveva avuto un problemino, è voluto scendere comunque in campo per poi riposarsi, anche perché ha giocato tanto con la nazionale". Tutto sotto controllo quindi, nessun allarme. E più che una scelta esclusivamente tecnica è sembrata una decisione presa per precauzione.

NIENTE ALIBI - "Va bene, tanto giochiamo col Benevento" avrà pensato qualcuno. E certo, in pochi si aspettavano di soffrire così tanto contro una neopromossa (la seconda che strappa un punto alla Juve dopo il Crotone). Forse neanche l'allenatore. Ma quell'1-1 è sotto gli occhi di tutti, e Ronaldo non può essere un alibi. No, decisamente. Perché se l'obiettivo è lo scudetto - e sarebbe il decimo di fila - non si può prescindere da un solo giocatore. Soprattutto in queste partite. Forte Cristiano, fortissimo. Ma la sua assenza non può pesare così tanto. Lo sa anche Pirlo: "Dobbiamo fare la nostra partita anche senza di lui". 

IL DEJA'-VU - Prova di indipendenza da CR7: fallita. Il primo tempo con il Benevento sembrava quasi un dejà-vu: 1° novembre, stadio Picco. Spezia-Juve 1-1 al 45'. Poi, quella volta, il fenomeno si era alzato dalla panchina e nella ripresa aveva rimesso le cose a posto con una doppietta. Stavolta no, Ronaldo non c'era. E la sua assenza non è la giustificazione che regge per un pareggio col Benevento. Perché la Juve di Morata e Dybala, di Chiesa e Kulusevski, di Cuadrado e de Ligt, deve vincere anche senza Cristiano. Cosa che ancora non riesce.