Kulusevski sembrava un campione quasi irresistibile nel Parma e può ancora diventarlo, ci mancherebbe: ha vent’anni, è un ragazzo. Ma oggi viene quasi naturale pensare ai tanti giovani dell’Atalanta che parevano fenomenali e poi si sono rivelati, se non autentici flop, quanto meno peggiori rispetto alle aspettative. Volendo restare alla Juve, possiamo riferirci a Caldara; se allarghiamo lo sguardo a club diversi, aggiungiamo all’elenco l’interista Gagliardini, il romanista Cristante, il milanista Conti. Anche Spinazzola e perfino Kessie - uno su cui avremmo scommesso a occhi chiusi - hanno avuto bisogno di molto tempo per arrivare ai livelli di eccellenza attuali.
Kulusevski è giovane e, come dicevamo, ha bisogno di tempo. Ma il calcio ne concede poco, spesso meno di quanto ne occorra. E questo accade soprattutto se sei in un grande club qual è la Juve: lì se sbagli una partita già vieni discusso perché lo fai davanti a milioni di tifosi, così come - al contrario - vieni esaltato non appena di gare ne azzecchi un paio. Mentre scriviamo, non sappiamo se lo svedesino sarà titolare stasera contro la sua Atalanta; diciamo che le previsioni lo indicano tra le riserve. Sta nascendo un caso all’interno della Juve, insomma. Spetta a Pirlo impedire che diventi grave, o almeno provarci: Kulusevski è un patrimonio del club, e non solo tecnico.
@steagresti