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Juventus contro Inter, Inter contro Juventus. La proprietà commutativa, in questo caso, ci assiste, perché a prescindere dall'ordine degli addendi, il risultato non cambia: è derby d'Italia. Così, prima ancora che il campo possa dare i suoi verdetti, la sfida tra la Juve e i nerazzurri - con quell'azzurro mai così bianco, visto il duo Marotta-Conte - si infiamma sul mercato. Icardi, Lukaku, Dybala, ma perché non anche Mandzukic e, mai dire mai , come si legge su Tuttosport, il Pipita Higuain, sono tutti i nomi che si intrecciano sull'asse Torino-Milano. Nomi però, che richiamano unicamente al presente: se si fa un tuffo nel passato, la sfida incrociata sul mercato tra le due società non rappresenta assolutamente una novità. 

ASPETTIAMO MOURINHO - Era il lontano 2008, Calciopoli rappresentava ancora una ferita troppo fresca per permettere alla Juventus di concorrere direttamente con l'Inter, ma l'avvicendamento sulla panchina nerazzurra - out Mancini, in Mourinho - spinse la dirigenza bianconera a tentare un agguato. Dejan Stankovic, fedelissimo centrocampista dell'attuale tecnico della Nazionale, entrò così in un vortice di voci di mercato clamorose: l'interesse della Juve era vivo, già nel 2004 Moggi provò a portarlo dalla Lazio al Delle Alpi, ma la dirigenza dell'Inter prese tempo. Toccò infatti a Josè Mourinho il compito di bloccare la trattativa. "Voglio Lampard ma è difficile, tu sarai la mia scommessa, voglio scommettere su di te. Non mi interessa che sei amico di Roberto, chi dice che non possiamo diventare amici in tre mesi?​" furono le parole del portoghese, parole che per Stankovic valsero quanto un'offerta. "Così, mi comprò per tutta la vita" dichiarò successivamente il serbo

DISPETTI - La vicenda Icardi, però, richiama ad uno degli ultimi episodi in cui le due squadre si sono trovate faccia a faccia sul mercato. Gennaio 2014, Fredy Guarin sembra ad un passo dalla Juventus, con Mirko Vucinic pronto a prendere un diretto per Milano. La trattativa sembra chiusa, ma a bloccare tutto, questa volta, sono i tifosi. "Alla Juve, no!" lasciano intendere con quella che fu una vera e propria mobilitazione: così, Moratti e Thohir si lasciarono convincere a far saltare l'affare. Non saltò, invece, lo scambio che nel 2004 portò Cannavaro in bianconero e Carini in nerazzurro: difficile non vedere, col senno di poi, quanto la trattativa fosse a favore dei bianconeri. Carini all'Inter fece appena 4 presenze, Cannavaro, be', deve essere ricordato?

INTRECCI - Tornando all'attualità, solo che dalle parole di Marotta di domenica - "Icardi non andrà alla Juve, non ci sono le condizioni" - si capisce come la rivalità, almeno sul mercato, sia più accesa e viva che mai. Sono lontani i tempi di Anastasi-Boninsegna ('76) o Serena-Tardelli ('85), così come quelli di Krasic, soffiato proprio dai bianconeri, ma mai rimpianto dall'Inter. In questa calda estate, infatti, i rapporti sembrano essere, se non freddi, quantomeno congelati. Certo rimane che, l'Inter, potrebbe scendere a compromessi con se stessa, qualora fosse costretta: il caso Icardi resta, quindi, centrale e le parole di Marotta, quanto l'astio tra le tifoserie, potrebbero non avere peso superiore alle chiacchiere. La Juve nel frattempo, prova a tutelarsi e Lukaku sembra il nome giusto: per l'attacco bianconero o solo per indispettire l'Inter?