Con l'ex tecnico della Primavera gialloblù, comunque, qualcosa è cambiato, soprattutto in fase offensiva: come scrive Tuttosport, infatti, se prima il Verona era un undici estremamente diretto, che cercava spesso la soluzione lunga per gli attaccanti per andare poi a giocare sulle seconde palle, con Bocchetti è una diventata formazione ibrida, capace anche di cercare combinazioni che vedano coinvolti i trequartisti, senza per questo perdere l'idea di attaccare la profondità quanto prima possibile: una verticalità confermata dai dati relativi al tempo medio dell'azione offensiva (6.04 secondi) e al numero di passaggi per ciascuna (2.27), entrambi indici in cui la squadra gialloblù risulta essere l'ultima in Serie A.
Dal punto di vista tattico, quindi, sempre secondo il quotidiano, la squadra di Allegri dovrà cercare "sia di superare la forte pressione in avanti del Verona, sia di vincere i duelli individuali. Il sistema difensivo scaligero è infatti fortemente orientato sull'uomo, come da tradizione degli ultimi anni. In fase offensiva, invece, la Juve dovrà cercare di imporsi, obbligando il Verona ad effettuare lunghe fasi di difesa posizionale che, oltre ad abbassare i quinti (fra i quali è particolarmente pericoloso lo scozzese Doig, autore finora di due gol e un assist), costringerebbero l'undici di Bocchetti a difendersi nel modo che meno predilige". "Altro elemento chiave nella battaglia tattica - conclude TS - potrebbe essere rappresentato dal posizionamento di Miretti. L'utilizzo di due attaccanti affilati (uno davanti e uno dietro ad agire da numero 10) è infatti difficile da gestire per una difesa a tre come sarà quella veronese. L'italiano potrebbe essere il grimaldello attraverso cui aprire il sistema difensivo avversario, andando a lavorare alle spalle dei mediani gialloblù o ai lati del play, qualora Bocchetti decidesse di schierare un uomo in più in mediana".