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Lindsell Train all'attacco. Il secondo azionista della Juventus, di cui possiede l'11.3%, si è scagliato contro il club bianconero e il Manchester United (di cui possiede un'altra quota) per la decisione di creare la Superlega. Un pensiero in una lunga lettera, da riassumere così: "Sorpresa e delusione per il danno reputazionale che Juventus e Manchester United si sono procurati". 

Ecco il testo completo della lettera (da C&F), a firma Nick Train, uno dei due fondatori di Lindsell Train:

"L’approccio agli investimenti di Lindsell Train si basa sull’effettuazione di investimenti a lungo termine in società che possiedono brand e franchising unici. Come parte di questa strategia, abbiamo investito per molti anni in tre grandi squadre di calcio quotate in borsa: Celtic, Juventus e Manchester United, nei nostri conti globali e britannici.

[…] Il nostro caso di investimento si basa sull’aspettativa che a lungo termine il valore di queste istituzioni iconiche aumenti man mano che il seguito del calcio si espande e i media digitali consentono ai fan di interagire più profondamente con i club che supportano. Come per tutte le nostre partecipazioni, non siamo investitori attivisti nei club, ma interagiamo regolarmente con i dirigenti senior, di solito alla pubblicazione dei risultati finanziari.

Uno degli obiettivi del nostro impegno è stato quello di incoraggiarli a gestire i club con logica finanziaria, per garantire che rimangano in grado di affrontare le inevitabili oscillazioni delle prestazioni in campo. Questa è stata una preoccupazione particolare per noi negli ultimi 15 mesi, poiché il COVID ha abbattuto i ricavi di molte società sportive.

L’annuncio della European Super League (“ESL”) ad aprile è stato una sorpresa per noi. In risposta, abbiamo chiesto e abbiamo tenuto incontri con tutti e tre i club (incluso il Celtic, anche se non era un membro dell’ESL). In questi incontri abbiamo espresso il nostro disappunto per il danno reputazionale che Juventus e Manchester United si sono procurati.

Abbiamo chiesto chiarezza sulla loro posizione riguardo all’ESL in futuro. Soprattutto, li abbiamo esortati a tornare a trattative rispettose con tutti i membri della comunità calcistica per lavorare per scopi reciprocamente vantaggiosi. Continuiamo a monitorare attentamente gli eventi man mano che si svolgono, considerando le loro implicazioni per il nostro caso di investimento […]".


LA REPLICA - La Juve, interpellata dal Financial Times, ha confermato l'incontro, ma ha contestato contenuto spiegando: "Purtroppo il contenuto dell’incontro sembra molto diverso da quello che è stato riportato".