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Nella giornata di ieri sono arrivate le tante attese motivazioni da parte della Corte d'Appello della FIGC a seguito della sentenza che ha inflitto alla Juventus 15 punti di penalizzazione più le inibizioni al vecchio CDA bianconero. La Juventus ha ribadito, come già aveva fatto dopo la sentenza, che farà ricorso al Collegio di Garanzia del Coni (ha 30 giorni per richiederlo). Le tappe però non finiscono qui, perché il club dovrà affrontare anche altre questioni. A partire dall'altro filone d'inchiesta, quello relativo alla manovra stipendi.

MANOVRA STIPENDI - La Procura federale infatti è a lavoro su questo fronte. Chiné ha richiesto la proroga di 40 giorni per le indagini, che si concluderanno quindi il 10 marzo. Da quel giorno, a meno che non ci sia un'archiviazione, gli incolpati avranno 15 giorni per presentare le memorie difensive. Successivamente, la Procura federale avrà 20 giorni per deferire al Tribunale federale, che entro un mese dovrà stabilire la data del processo che si svolgerà quindi a Maggio, nel momento finale del campionato.

GIUSTIZIA ORDINARIA - Per quanto riguarda la giustizia ordinaria invece, il 27 marzo ci sarà l’udienza preliminare dell’inchiesta Prisma della Procura di Torino in cui il giudice Marco Picco deciderà se i 13 indagati (12 ex dirigenti della Juve, più la società stessa) andranno a processo (rinvio a giudizio) o meno (non luogo a procedere). 

UEFA - C'è poi il capitolo che riguarda la UEFA, che attende come scrive il Corriere dello Sport che la giustizia italiana completi il suo corso. Se la sanzione per le plusvalenze dovesse essere confermata, allora la UEFA potrebbe escludere la società dalle competizioni europee per "antisportività". In merito alla manovra stipendi invece, si potrebbe arrivare invece a una violazione del Fair Play Finanziario e su questo argomento la Uefa ha già aperto un’inchiesta il 1° dicembre scorso.