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Mi capita spesso di pensare a Giampiero Boniperti. Bene o male la “sua” Juventus è stata e sempre rimarrà l’archetipo dell’intero movimento bianconero inscindibile dal concetto di amore. Il ricordo del presidentissimo dalla lunga vita si fa ancora più netto nel corso dei giorni che precedono il derby. Una partita che lui detestava con tutte le sue forze arrivando a fargli esternare come un mantra: “Dovrebbero cancellarla dal calendario del campionato”.

Domani nuovo appuntamento in campo tra bianconeri e granata. Una sfida che, tradizionalmente ed eccezion fatta per il periodo storico in cui il calcio era dominato dal Grande Toro i “cugini” hanno vissuto sempre (quasi sempre) come la partita della vita. Battere la Juventus, nel doppio confronto stagionale, rappresentava la priorità assoluta per i giocatori granata e per l’intero popolo torinista. Il resto veniva in sott’ordine. Questa volta non sarà così.

Osservata dalla nostra angolazione la stracittadina torinese arriva in un momento molto particolare e delicato quasi esclusivamente per la Juventus che dovrebbe fare proprio il “bonipertipensiero” immaginando che chissà per quale sortilegio il derby venga cancellato. Visto come si stanno mettendo le cose e preso atto che il Napoli, perdendo in casa con il Lipsia, ha ufficialmente dimostrato di non pensare ad altro se non allo scudetto, la Juventus sarebbe praticamente “obbligata” a battere il Torino per mettere in cascina tre punti fondamentali per la rincorsa al titolo.

 In caso contrario, avendo la Spal ben poche possibilità di frenare gli uomini di Sarri, la distanza tra bianconeri e partenopei si allungherebbe in maniera preoccupante. Non solo, il pareggio casalingo rimediato in Champions contro il Tottenham ha messo in discussione anche il sogno europeo. Sicchè tenere ben vivo almeno  il desiderio dello scudetto diventa indispensabile.

Non sarà affatto facile. Soprattutto sotto il profilo psicologico. Il pensiero di trovarsi in bilico come sulla corda dell’equilibrista con sotto manco la rete protettiva, sia in Italia che in Europa, peserà certamente in maniera sensibile sui ragazzi di Allegri. Di contro il Torino, fin dall’arrivo di Mazzarri in panchina, sembra aver ritrovato quella freschezza e quella lucidità mentale che rappresentano gli strumenti ideale per far bene o addirittura molto bene nelle situazioni più complicate anche grazie alla vitalità del suo “Gallo” Belotti.

Ecco perché, a differenza dei derby passati, quello di domani vedrà i granata potersi permettere di scendere in campo con una “leggerezza” la quale solitamente, in occasioni del genere, apparteneva ai bianconeri. Clamorosamente per la Juventus e non per il Torino rischia di essere la partita della vita. Quella che, come sognava Boniperti, non dovrebbe esistere. Ma, non essendo possibile, tanto vale che la Juve, per una volta e per spirito tremendista, decida e faccia… il Toro.

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