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Nell'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, Luca Bianchin ha commentato l'utilizzo - finora a singhiozzo - di Paulo Dybala. "In questo mondo ci perdiamo tra mille discorsi ma alla fine si torna alle basi. La Juve gioca in rosa come nel 1900 - anche se i professori del “D’Azeglio” avevano criteri estetici diversi da Pharrell - e la creatività è appaltata a Dybala - si legge sul quotidiano -. Troppo forte. Lo mettono in discussione, si fa male, ritorna. Piuttosto, occhio al dettaglio. Finché la Juve difenderà con il 4-4-2, ci sarà posto solo per due tra Paulo, Morata e CR7, con Ronaldo e Dybala legati dal loro eterno filo invisibile: se allarghi lo spazio di libertà di uno, si restringe quello dell’altro. Ora, delle due l’una: selvaggio turnover a tre o modo di difendere rivoluzionato. Pirlo, sul tema, non può non aver speso qualche quarto d’ora di pensieri".