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Il 3 a 0 sul Crotone è la vittoria tipica di Massimiliano Allegri, una di quelle che hanno impresse il suo stampino. A fine primo tempo il pubblico dello Stadium non fischiava ma neanche applaudiva. Troppi passaggi sbagliati, troppa approssimazione, troppo poco, insomma, per una squadra che anche in questa stagione vuole vincere tutto in Italia e tentare l’assalto alla Champions. La prossima settimana, poi, c’è il Napoli di Sarri al San Paolo e il pubblico bianconero si aspettava una prestazione già proiettata verso lo scontro diretto di venerdì sera. Ha dovuto attendere 45 minuti, il pubblico dello Stadium, ma alla fine la Juve ha sfondato, tutto secondo i piani di Max.

CAMALEONTE – Anche grazie alla parata di Buffon su Budimir nel secondo tempo (unica conclusione dei calabresi verso lo specchio e con il risultato già sul 3 a 0), i bianconeri hanno mantenuto la porta inviolata per la seconda partita consecutiva, niente male visto che quattro giorni fa dallo Stadium è passato il Barcellona e che sette giorni fa a quest’ora i bianconeri si stavano leccando le ferite dopo i tre schiaffoni presi dalla Samp. La rivoluzione difensiva di Allegri arriva non con uno ma con due nuovi moduli, entrambi messi in campo con lo stesso undici.

DIFESA A TRE O A QUATTRO – L’evoluzione tattica della Juventus è sembrata chiara, sia contro i blaugrana mercoledì scorso che contro il Crotone questa sera. Con lo stesso undici titolare Allegri può adottare sia una difesa a tre che una linea a quattro. In fase di costruzione la Juve disegna un campo un 3-4-3 con Dybala che parte da destra ed è libero di svariare sul fronte offensivo. Quando però sono gli altri ad attaccare, la Juve allunga la coperta difendendo a quattro e schierandosi con il più classico dei 4-4-2. Mercoledì scorso era stato Cuadrado a giocare esterno destro di centrocampo, questa sera è toccato a Lichtsteiner che tuttavia non ha dato le risposte sperate soprattutto in fase offensiva. Il lavoro da fare è ancora tanto ma quel che è certo è che Allegri sta studiando una nuova Juve ‘ibrida’ che possa prima di tutto tornare a essere solida in fase difensiva. La base per costruire le vittorie, si sa, è trovare solidità dalla cintola in giù. Allegri lo scorso anno ci è riuscito grazie al 4-2-3-1 ed al sacrificio degli attaccanti, quest’anno ci riprova disegnando due Juve in una.

@lorebetto