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Olsen, Fazio, Bianda, Santon e Florenzi. E poi: Bouah, Pastore, Nzonzi, Coric, Riccardi e Under. Infine, Kluivert e Antonucci. No, non è una lista della spesa, né va letta in chiave Juve: sono i 13 esuberi che la Roma ha messo sul mercato prima, spalle al muro poi. Di oggi è infatti 'notizia' il metodo di Tiago Pinto: pur di piazzare questi giocatori da qualche parte - o magari rescindere consensualmente - il direttore giallorosso ha già chiarito ogni aspetto con loro: allenamento a Trigoria con un preparatore, niente ritiro, e chi si opporrà non troverà terreno fertile per un braccio di ferro. A sensazione, non è che ci sia tutta questa voglia di farlo. Né che fosse necessario un super stratega per definire un punto chiaro, netto, utile anche al giocatore.

Ora: il paragone con la Juve è presto fatto, specialmente nelle situazioni più spinose del passato. L'ultimo esempio è Khedira, sul groppone fino a qualche mese fa. E chiaramente quelle della Roma sono scelte, forti ma anche funzionali. Vuoi vedere che c'è da prendere parzialmente esempio dalla Capitale? Anche perché il rischio sembra sempre dietro l'angolo, tra mancati rinnovi di prestiti e plusvalenze ultra necessarie. Nessun caso Khedira, non più: qualcuno lo dica stile Tiago Pinto.