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Un pomeriggio da stella, un pomeriggio che non svela nulla di nuovo ma conferma lo status di Rodrigo De Paul, ancora una volta. Lui è uno di quelli veri, un giocatore pronto e maturo per il salto. Classe 1994, 26 anni compiuti: maturo anche nella carta d'identità. Il suo allenatore, Gotti, lo esalta, ma il punto di vista tecnico, quello più visibile a tutti, è l'ultimo citato, prima vengono le qualità umane: "Ho visto la grande crescita di De Paul in campo e fuori. Ha acquisito una mentalità importante. E' un leader vero e positivo. Alza la voce quando serve. Dà una direzione ben precisa nel lavoro settimanale. Si sta completando a tutto tondo". Guida tecnica e di idee, guida dello spogliatoio, perché il numero 10 e la fascia da capitano al braccio non sono casuali. Anzi. 

LA SITUAZIONE - Ecco perché è pronto per il salto. E forse con qualche mese di ritardo - l'anomalo calciomercato estivo 2020 non ha permesso una vera trattativa - a giugno lo farà. Su di lui Napoli, Inter, Milan e Juventus. Concorrenza ricca, che può arrivare anche dall'estero. Alla base il solito problema: come arrivarci. Sì, perché un centrocampista da 8 gol e 5 assist (2 oggi, belli e decisivi contro il Crotone), in una squadra che non sempre brilla per qualità per di più, è merce rara e merce cara. L'Udinese potrà lasciarlo andare, ma dovrà essere in grado di sostituirlo perché lui è il cuore pulsante di una società che grazie a lui oggi può già definirsi praticamente salva. E Gotti, anche su questo, è abbastanza chiaro: "Mercato? Non posso saperlo, il mercato non posso saperlo io in prima persona. E' qui da cinque anni e ha mostrato valori importanti. ha espresso valori che si alzano in continuazione. A fine campionato si siederà a tavolino con la società per decidere il da farsi".

PERCHE' SERVE - Sono 32 i gol in campionato dal suo esordio in Serie A e da allora è il miglior marcatore dell'Udinese. Mezz'ala, trequartista, regista, nella posizione e nelle doti. Uno vero, un colpo che milioni a parte dovrebbe essere già scritto, perché è proprio a centrocampo che la Juve manca e manca anche di un giocatore così. Locatelli è il primo nome, De Paul dovrebbe essere l'altro. Poi c'è la trattativa da intavolare, che forse in passato sembrava più facile, ma che senz'altro sarebbe la cosa giusta da fare. Ecco perché nel lungo avvicinamento al mercato il nome di De Paul sul taccuino della Juve non può non esserci.