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Dentro sarà scattato sicuramente qualcosa, che è un po’ come quando ti guardi allo specchio dopo il primo giorno di palestra: oh, la Juve si è riscoperta proprio forte. Non che non lo fosse in precedenza, ma Cristiano ti cambia il mondo e il modo d’intenderti: perché avere consapevolezza, oltre al talento, è quanto di più importante possa esserci all’interno di un gruppo di uomini, lavoratori, sognatori.

EFFETTO CR7 – E’ l’effetto Cristiano. Che è arrivato come un tornado di 24 ore di puro delirio, e che ha lasciato una scia di maestosità che non andrà via: chiaro, a patto che i numeri in campo pareggino quelli dell’entusiasmo. Non sarà scontato, ma è tremendamente probabile che accada. Così com’è altamente possibile che la Juve possa tranquillamente prendersi il trono anche nella sezione turnover: del resto, se non lo fa questa Signora, chi può farlo in Italia? Conti alla mano, la squadra bianconera ha ventidue potenziali titolari. Un’enormità. Un lusso. E pure tutti pronti ai nastri di partenza, fatta eccezione per Spinazzola che gusterà il nuovo mondo in cui è finito ancora in un angolo, in attesa che mercato e recupero facciano la sua parte.

I NOMI – Questi sono giorni in cui numeri e nomi vanno a braccetto in centro, dividendosi l’onere di alimentare la fantasia di tifosi e addetti ai lavori. Che sul modulo non hanno mica dubbi: la Juve tornerà al centrocampo a tre, con Emre Can da potenziale nome spacca mercato e spacca squadra. Al fianco del tedesco, il Campione del Mondo Blaise Matuidi e Pjanic in regia. Niente male, neanche in difesa: in attesa di possibili uscite e di un eventuale Godin in entrata, Benatia e Chiellini garantiscono continuità e copertura; sugli esterni Cancelo e Alex Sandro sono una garanzia. In porta c’è Szczesny, davanti Douglas Costa e Dybala. Rifinisce tale Cristiano Ronaldo, con un discreto score alle spalle. Ecco: ci siamo capiti, più o meno tutti, alla perfezione.

IN PANCHINA? – E se ci siamo capiti, capiremo anche che la Juve B – no, non quella che parteciperà probabilmente alla prossima Serie C – avrà un livello tale da poter competere con i migliori club in giro per il pianeta. Perin è una certezza, De Sciglio e Spinazzola giovani da coccolare e ri-lanciare: in mezzo Caldara sarà una piacevole scoperta, al momento coadiuvato da un Rugani che avrebbe poca voglia di aspettare. Lo farà probabilmente Marchisio, diviso a metà tra la voglia di vivere ancora questi colori e l’ambizione di continuare ad essere protagonista; Khedira ha invece già deciso di contribuire ancora alla causa bianconera, e magari d’istruire ancora un po’ quel Rodrigo Bentancur che ha davanti la stagione della consacrazione. Bernardeschi, Mandzukic, Cuadrado: sul serio, what else?

LA GESTIONE – Ah, chi rischia di più in tutta questa storia è Massimiliano Allegri. Nonostante il metaforico master in ‘gestione di campioni’, il tour della rosa bianconera non diventa facile da approcciare. No, neanche per il livornese: diviso tra il tutto da guadagnare e tutto da perdere. E poi con un obiettivo ben preciso: centellinare la gestione dei grandi saggi e introdurre con la calma dei forti il talento e la freschezza dei giovani. Senza paura di portare fuori dai riflettori nomi e personaggi, ma lavorando per il bene della squadra. Conoscendolo, avrà già messo il vestito buono: le luci della ribalta sono pronte ad esaltarlo, a farlo ancora. Doppio petto e doppio carisma: parte la stagione più intrigante e difficile di tutte.

Nella gallery, i giocatori pronti alla consacrazione in questa stagione!

@CriCor9