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Già in questi giorni ci siamo soffermati sugli errori di Massimiliano Allegri in questo inizio di seconda esperienza alla guida tecnica della Juventus. Contro il Sassuolo, nella partita persa 2-1 all'Allianz Stadium "da polli" (Max dixit) è tornata in auge una costante di questi mesi: la difficoltà nel trovare un assetto che consenta di avere i giusti equilibri in campo. L'impressione è che la coperta sia sempre corta: ti metti a 3 dietro e non crei nulla davanti, ti tieni su un 4-4-2 o 4-3-3 atipico ma l'impressione spesso è che sia un né carne né pesce. Allora accarezzi l'idea del 4-2-3-1 con le 4 stelle davanti, ma ti fai prendere dalla paura di essere squilibrato e riproponi la soluzione intermedia.

Risultato: se non prova Dybala ad accendere la luce l'attacco è asfittico, e dietro Frattesi ti prende d'infilata. A quel punto Max opera tardivamente quell'accorgimento che forse avrebbe dovuto adottare come formazione titolare: dentro Cuadrado e si realizza finalmente quel paventato 4-2-3-1. Alla fine arriva il pari di McKennie ma lì, squilibrata da ulteriori cambi offensivi per tentare di portare a casa i 3 punti, la squadra si scompone e subisce la rete della disfatta in campo aperto, anzi apertissimo.

La sensazione è che Allegri abbia perso tante sicurezze con questa squadra che non è più la sua di quando portava a casa gli scudetti in carrozza. E che ora, al di là dello spirito scanzonato che continua giustamente a mostrare in conferenza stampa e che gli è valso tante simpatie negli anni, abbia intimamente tanta paura di sbagliare. E quando hai troppa paura di sbagliare, finisci per non prendere decisioni nette, rimanendo nel limbo delle vie di mezzo che non portano a nulla. E quando rimedi le cose si stanno già mettendo male. Max, torna a osare!