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La lunga trattativa per Federico Bernardeschi, conclusa con il passaggio del fantasista carrarino all’Allianz Stadium, ha interrotto di fatto una “guerra fredda” tra Fiorentina e Juventus che durava dal 2009. La società viola, dopo l’affare Felipe Melo, non aveva più stretto la mano ai bianconeri per la cessione di un proprio giocatore. E’ vero, la tratta Firenze-Torino è stata percorsa negli anni anche da Cristiano Zanetti e (più di recente) da Neto, ma è facile notare come questi ultimi si siano accasati alla Juve a parametro zero, senza alcun discorso portato avanti tra i club. Adesso, nella sera che vede di nuovo contrapposte le due squadre, lo sguardo non può che andare di nuovo al mercato. C’è luce dopo Bernardeschi?

FENOMENO CHIESA - Il primo profilo è quello di Federico Chiesa, quasi un “fratello minore” dell’attuale numero 33 bianconero, cresciuto come lui nelle giovanili della Fiorentina. In estate le offerte non sono mancate, con il Napoli ad accomodarsi in prima fila tra le concorrenti al talento classe ’97. Che però, a differenza di molti compagni viola, è rimasto al Franchi come giovane bandiera di una squadra tutta nuova. Il suo nome era stato accostato anche alla Juve, ma adesso il club di Della Valle è pronto a blindarlo con un ricco adeguamento dell’ingaggio (da circa 400.000 euro a un milione e 200.000 fino al 2022). Difficile, difficilissimo strappare il figlio di Enrico - con l’ex attaccante che peraltro cura gli interessi del baby-fenomeno - alla Fiorentina: l’incontro decisivo dovrebbe andare in scena a fine mese, con l’attesa firma sul nuovo accordo.

BADELJ E LO FASO - Ma in chiave Juventus si è parlato a più riprese anche di Milan Badelj, promesso sposo del Milan e infine rimasto anche lui a Firenze. Contratto in scadenza nel 2018 e una fisicità sempre apprezzata da Max Allegri, per un’occasione a parametro zero su cui la dirigenza bianconera potrebbe lavorare ancora nei prossimi mesi. Niente da fare invece per Simone Lo Faso, ultimo gioiello approdato al Franchi in estate. L’ex stellina del Palermo - duttile attaccante classe ’98 - era stato valutato attentamente da Marotta e Paratici (ma anche dal Monaco), prima che Pantaleo Corvino bruciasse la concorrenza assicurandoselo in prestito con diritto di riscatto.