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Puntuale come un orologio svizzero, non aspettavamo altro. La Juventus batte la Fiorentina e nell’immediato post partita, sponda viola, iniziano le polemiche, gli accenni all’arbitraggio, le ammonizioni, i rigori e quant’altro. Questa volta è toccato a Pradé, che si è espresso sul mani di Danilo: “Il rigore ci poteva stare” e sulla marcatura a Vlahovic: “E' stato picchiato dall'inizio alla fine.”. E non importa se tutte le moviole promuovono a pieni voti Sozza e la sua squadra arbitrale, perché l’importante è gettare il seme del dubbio, e questo poi crescerà: il terreno bianconero è sempre fertile in questo senso. A questo punto, sorprende il mancato intervento di Rocco Commisso, ma non ci stupiremmo di ascoltarlo a breve. D’altronde, solo due stagioni fa, dopo la vittoria della Juventus per 3 a 0 contro i Viola, ai microfoni dei giornalisti disse: “La Juve con 350 milioni di stipendi non hanno bisogno di aiuti da parte degli arbitri, sono disgustato da quello che ho visto oggi”. In quel caso, fu Pavel Nedved a rispondere al presidente dei gigliati: “Non capisco queste polemiche credo che sia stata una bella partita e la Juve abbia vinto con merito. C'è un arbitro che decide, oggi è andato anche a vedere il VAR e dobbiamo tutti accettare le decisioni arbitrali, ma mi pare che ultimamente questo non accada”. Insomma, niente di nuovo, il solito copione stantìo. Quando la Juventus vince, a Firenze partono le polemiche sull’arbitro. In maniera scientifica, per nascondere i demeriti della sconfitta; al contrario è mai successo qualcosa del genere?