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Un anno di ambientamento, un anno di infortuni e problemi, fisici oltre che di salute, ma ora è tutto alle spalle. Emre Can si è lasciato tutto dietro per ripartire con la Juventus, per dimostrare di essere quel giocatore devastante visto a Liverpool e che la Juve ha scelto un anno e mezzo fa, strappandolo, manco a dirlo, a parametro zero. Dodici mesi fa (il 21 giugno per la precisione), si diceva, arrivò vestito di tutto punto, elegante e forte, ma anche con un fastidioso problema alla schiena, quello che lo escluse dai protagonisti della finale di Champions League e dal Mondiale. E che per qualche mese lo ha tormentato, non come il recente infortunio che invece lo terrà fuori solo 1-2 giorni.

IL RITORNO - Poi il problema alla tiroide, delicato e difficile, e infine il ritorno in campo, con sprazzi di qualità e quantità. Lì dove fa la differenza. La sua migliore qualità, senza dubbio, è quella di essere un centrocampista box-to-box, capace di segnare ma soprattutto di cucire le due fasi di gioco. Ma per farlo deve essere obbligatoriamente al meglio. E così, un anno dopo, smaltiti tutti questi problemi è pronto per il definitivo salto di qualità alla Juventus, per mostrare a tutti ciò che ha fatto solo intravedere. Lui, il terzo colpo di questo mercato a centrocampo.