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Senza alcun complottismo. Senza il vittimismo secondo cui “le italiane in Champions non contano più nulla”. Senza le solite paranoie “Vedrai che tanto faranno vincere il Barcellona”. Ma da osservatori interessati: lo possiamo dire? Il peggiore in campo, tra Ajax e Juventus, è stato l’arbitro. E fa una certa impressione che i commenti (di natura tecnica, ripetiamo) del post partita siano stati così signorilmente sobri, quasi “non ti curar di lui, ma guarda e passa”.

Rilevato che il fallo in area di Tagliafico su Bentancur era macroscopico e che oltre al rigore, avrebbe comportato la seconda ammonizione con conseguente espulsione per il difensore della squadra olandese, rilevato che il VAR non è stato efficace, c’è da dire che ben pochi hanno urlato allo scandalo. Il rigore-non rigore di Alex Sandro contro il Milan in confronto era una bazzecola, ma in quel caso fiumi d’inchiostro, di parole, d’invettive.

Il punto, comunque, non è questo. Piuttosto che l’intero arbitraggio di Carlos Del Cerro Grande ha urlato vendetta. Ha lasciato menare come fabbri i giocatori dell’Ajax fin dal primo minuto. Ad ogni ripartenza, i giocatori bianconeri venivano impunemente stesi. Prima di comminare un’ammonizione ai loro danni, un fallo dello stesso tipo doveva essere ripetuto almeno tre volte. Schøne è stato letteralmente scandaloso, con almeno tre interventi tutti da giallo, e, alla fine, di cartellini ne ha rimediato uno. I segnalinee chiamavano i fuorigioco di metri degli olandesi, con evidente timidezza, guardando prima l’arbitro.

Rugani ha giocato benissimo, De Ligt da 7, Bentancur anche…

Ma vogliamo dirlo? Lui, l’arbitro spagnolo è stato da 4, a voler essere generosi. Chissà che dirà Rosetti? Nulla. Tanto nessuno ha sollevato il problema. Va bene così.