commenta
Dopo aver esordito pochi mesi fa con la Juventus ed essersi conquistato in pianta stabile un posto in prima squadra, Miretti ha potuto vivere anche l'emozione di indossare la maglia della Nazionale maggiore. Pochi minuti nella sfortunata amichevole in cui l'Italia è uscita sconfitta 2-0 contro l'Austria. Il ct azzurro, Roberto Mancini, ha sempre mostrato di credere nei giovani talenti, avendo in passato lanciato altri talenti come Zaniolo e Gnonto. Non c'è quindi da stupirsi se ha deciso di convocare il 19enne della Juve. Fa strano però pensare che uno dei giovani con più prospettive di tutto il calcio italiano abbia avuto questa chance adesso, mentre in giro per l'Europa, altri della sua stessa età sono ormai da tempo protagonisti assoluti sia con il club che con le nazionali. Il Mondiale in Qatar ne è la prova e conferma una differenza sostanziale tra il calcio italiano e gli altri paesi, in cui vedere un classe 2003 giocare con costanza con la maglia del proprio club e della nazionale non è una sorpresa ma una felice abitudine. 

CHE DIFFERENZA - Il Mondiale è iniziato da pochi giorni ma i grandi giovani talenti si stanno già prendendo la scena. Lo ha fatto Jude Bellingham con l'Inghilterra, autore del primo gol che ha aperto le danze contro l'Iran. Non ha segnato ma ha incantato con le sue giocate anche Musiala, stella del Bayern Monaco e della Germania. Entrambi appunto non ancora 20enni, come Miretti ma già protagonisti nei massimi palcoscenici internazionali. Nove gol, tre assist e 1918 minuti in campo per Bellingham con il Borussia Dortmund in questa stagione. Addirittura 12 gol e 10 assist per Musiala. Numeri sicuramente superiori a quelli di Miretti, in campo con la Juve per meno di 900 minuti con un assist a referto. 

NON SOLO BELLINGHAM E MUSIALA - Non ci sono solo Bellingham e Musiala a marcare questa differenza; altri talenti classe 2003 sono da tempo al centro delle rispettive squadre come Florian Wirtz, non convocato dalla Germania solo perché fermato da un grave infortunio ma da due anni ormai titolare indiscusso con il Bayer Leverkusen. Non solo Bundesliga però, anche in Premier si nota una diversità come dimostra Harvej Elliott, che quest'anno con il Liverpool vanta già 22 presenze, che seguono le 13 della passata stagione. Miretti ha un grande futuro davanti a sé ma se pur giovane, a differenza di molti pari età, il suo percorso è appena iniziato.