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Con la recompra, adesso, si può. Non che prima fosse difficile, ma ecco che un aiuto ulteriore arriva dal regolamento: da quest’anno, infatti, è possibile anche nel nostro Paese esercitare il diritto di riacquisto nei confronti di un calciatore. Un bel passo in avanti, specialmente dopo l’addio delle comproprietà e contemporaneamente all’arrivo delle squadre B.

FARE CASSA - Chi sarà la prima squadra ad approfittarne? Avremmo ben ragione a parlare di Juve: Mandragora, Cerri e Audero, sono loro i primi nomi ad uscire alla luce del sole alla voce ‘recompra’. La Juve, effettivamente, vorrebbe fare subito cassa ma senza perdere un qualsivoglia diritto di prelazione nei confronti dei potenziali campioni. Ah, alla lista aggiungiamo anche Orsolini (in prestito a Bologna fino a giugno 2019) e il neo arrivato Favilli. Materia prima come se piovesse: il problema finora consisteva nel piazzarli a buon mercato. Ecco, tutto risolto.

TESORETTO – E la Juve non vede l’ora di portare a termine tutte le piccole – ma significanti – operazioni collaterali: in un calciomercato come sempre all’insegna dell’autofinanziamento, predisporre di un tesoretto sostanzioso vorrebbe dire arrivare prima di tanti sugli obiettivi prefissati. Tipo? Vedi Cancelo, o anche lo stesso Darmian. Ai nomi altisonanti, questa porzione di mercato non intende avvicinarsi. Che da luglio in poi, senza i paletti del Fair Play Finanziario, la compravendita diventa un altro sport: di sicuro più duro e crudo.

Per ora, l’unica offerta concreta è arrivata sul tavolo di Rolando Mandragora: venti milioni dal Monaco, ma stavolta senza ‘recompra’. Non il massimo degli affari, probabilmente. E la Juve sta pensando di rifiutare proprio per la mancanza della stessa clausola, preferendo l’opzione Genoa con possibilità di tenerlo a stretto giro sotto ai radar. Cerri-Eintracht è una trattativa fatta della stessa pasta, per Audero invece Samp e Bologna non avrebbero problemi a diventare ‘innovativi’. C’è un nuovo sceriffo a dettare la legge del calciomercato: è la recompra.