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E' un mercato proprio strano, a ripensarci. Non per le tematiche, non per la mancanza effettiva di soldi - a quello, francamente, dopo un po' si fa l'abitudine -, ma per l'autorità con cui tante squadre adesso, e specialmente in questa prima fase, fanno rispettare l'iniziale richiesta. E' partito tutto da qui e ha attraversato anche un paio di situazioni in casa Juve, nel bene e nel male. La prima, più famosa, quella relativa ad Angel Di Maria. La seconda, più sfumata, porta a Rolando Mandragora. 

RISPETTARE I PATTI - Certo, poi ci sarebbe anche Morata, per il quale l'Atletico non ha aperto a sconti (ma a formule creative sì). Ma tra Angel e Rolando c'è una linea sottile che è quella dell'orgoglio. Se il Fideo ha insistito sulla propria posizione, lo stesso ha fatto la Juventus sulla strada delle cessioni. Nessuna richiesta abbassata per il Torino sul fronte Mandragora, e si è subito passati alla Fiorentina, che ne ha approfittato - dopo aver incassato altra rata per Dusan Vlahovic - e ha portato a casa subito il sostituto di Torreira. Segno di un vento diverso, che spinge forte e almeno ora che può. Non si fanno passi indietro, ci sono pochi soldi e poca voglia di fare compromessi.