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È come quando un pugile ha in mano un match, ai punti è nettamente in vantaggio e tutto conduce verso la vittoria. È il momento di abbassare la guardia?No, assolutamente, perché il pugno del ko può arrivare all’ultimo secondo del dodicesimo round, ribaltando completamente il pronostico. Con lo scudetto in tasca, la Juventus non deve concedersi il lusso di allentare la tensione, per non rischiare l’harakiri contro il Lione il 7 agosto, in Champions League.

ANCORA DUE PARTITE, MA… – Per arrivare alla sfida europea c’è ancora strada da fare, la squadra di Sarri prima passerà alla Sardegna Arena, domani, per sfidare il Cagliari, infine chiuderà il campionato in casa contro la Roma, sabato 1 agosto. Nessuno vieta a Sarri di sperimentare qualcosa in termini di rosa, inserendo magari qualche giovane ormai dell’Under 23 in pianta stabile in prima squadra (come Olivieri, Muratore, Zanimacchia), facendo rifiatare i protagonisti del nono tricolore. E a questo punto del percorso, ne hanno anche bisogno. Il riposo fisico è necessario, quello mentale no, la spina deve restare sempre attaccata per evitare brutti scherzi.

OCCASIONE D’OROQuesto perché la Juventus ha un’occasione d’oro contro il Lione. Certo, parte da uno svantaggio di 1-0, ma i francesi si presenteranno indietro sul piano fisico. Avranno alle spalle solo quattro amichevoli disputate a luglio e la finale di Coppa di Lega di venerdì contro il Paris Saint-Germain, unica partita ufficiale. La Juve gioca da metà giugno, con alle spalle diverse partite delicate sul piano mentale. La testa è allenata a sfide importanti, e dovrà rimanere ben attaccata al resto del corpo per evitare quei blackout che in campo europeo possono diventare fatali. E Sarri, Cristiano Ronaldo e compagni non hanno nessuna intenzione di prendere quel colpo del ko che spenga definitivamente la luce.