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Un flash, anzi due... di Flash. Semplicemente imprendibile. Se sta bene ed è in serata Douglas Costa è uno di quei giocatori in grado di accendersi da un momento all'altro, di partire palla al piede, più o meno da dove vuole, e arrivare fino in porta. L'ha mostrato e dimostrato tante volte tra le facce incredule di chi lo guarda scattare, quelle affaticate dei difensori che cercano in ogni modo di prenderlo e quella preoccupata di un portiere che sa che tra poco toccherà a lui fermarlo. Forte, veloce, tecnico e potenzialmente devastante, ma... Chiaramente la ricetta non è così semplice, perché in questo intreccio manca una parola chiave: continuità. Ciò che Douglas Costa non ha avuto in questo anno, cominciato bene e terminato dopo appena un mese.

DA HORROR - La sua stagione, infatti, sembra essersi fermata nella gara del girone di andata contro il Sassuolo (datata 16 settembre 2018): lo sputo a Di Francesco e le 4 giornate di squalifica, poi qualche spezzone di gara fino all'infortunio che l'ha tenuto ai box per quasi due mesi. E un bottino totale che recita: 1 gol e 2 assist in 25 presenze. Un incubo, per lui e per la Juve, che fino a qui non ha avuto l'uomo più decisivo dello scorso anno, almeno nella seconda parte di stagione. 

IL FINALE - Ecco perché Douglas Costa, rientrato ufficialmente ieri sera, può e deve essere l'arma in più di Allegri in questo spezzone finale di stagione. Le sue qualità quando più conta. E non serve nemmeno troppo dire che, quello visto contro l'Ajax, è già il miglior Douglas della stagione: fresco, in palla, voglioso. Dribbling a non finire, tunnel a Veltman (che da lì in poi lo ha marcato a 5 metri di distanza), imprendibile anche per i giovani fenomeni De Ligt e De Jong, quasi come se avesse un motorino sotto ai piedi. Alla Cruijff Arena solo il palo l'ha fermato. L'Allianz lo aspetta, la Juve lo vuole al top, solo così i bianconeri possono vincere la grande coppa.