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Si è parlato tanto di Leonardo Bonucci in questi giorni di sosta per le nazionali. In particolar modo, si è discusso della sua panchina a Monza, in un momento così delicato per la Juventus. Per Allegri, come detto oggi in conferenza, il suo stop era programmato e inserito all’interno del programma di gestione delle condizioni fisiche del centrale. Altri, invece, ci hanno visto un’esclusione punitiva dopo le frasi post Benfica, una sorta di “sgabello bis” di lusitana memoria.
 
Domani il capitano scenderà in campo, contro il Bologna, e riprenderà il suo posto al centro della difesa bianconera. Dalla sua prestazione passerà molto della partita della Juventus. Mancherà Di Maria, il piede più delicato della rosa bianconera e la quota di qualità in campo scenderà drasticamente. Anche il connazionale Paredes, regista designato della Juve, sarà lasciato a riposo dopo le fatiche con l’Argentina. Non dovrebbe partire da titolare Miretti, uno dei pochi a verticalizzare e saper sfruttare i pochi spazi che le avversarie concedono. Inoltre, sempre dalla panchina dovrebbe partire Cuadrado che nelle ultime stagioni ha svolto il ruolo di regista aggiunto, dalla fascia.
 
Quindi, a chi toccherà costruire il gioco? Semplice, e la risposta arriva anche dalle prestazioni in Nazionale: Leonardo Bonucci. Se la tenuta fisica inizia a cedere, c’è qualcosa che non passa: il destro preciso per verticalizzare, ribaltare l’azione e innescare i compagni davanti. In assenza di registi – al di là dell’adattato Locatelli -, è il centrale difensivo ad essere cervello della squadra. Dalla sua prestazione, dal suo piede, può arrivare la vittoria e la svolta alla stagione.