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Se c'era una buona notizia anche nel marasma della Juve post-lockdown che ha visto il Napoli alzare la Coppa Italia, era Matthijs de Ligt. L'olandese aveva ripreso da dove aveva finito: perfetto contro l'Inter prima della sosta forzata, più che convincete contro Napoli e Milan quando la Juve era andata a secco senza comunque concedere neanche una rete in due partite. Contro Bologna e Lecce altri piccoli-grandi passi avanti, conditi con il gol del poker alla squadra di Liverani, che a onor del vero era già uscita dalla partita da più di qualche minuto.

IMPOSTA - Non che di lavoro ce ne sia stato tanto, anzi. Tolta la prima mezz'ora, quando il Lecce ha messo assieme un paio di buone ripartenze, la Juve ha giocato praticamente ad una porta. Ma anche così si è visto tutto lo strapotere del difensore olandese. E' stato il terzo bianconero a toccare più palloni dopo Cuadrado (104) e Pjanic (86). E non è un caso. L'ex Ajax, di fatto, è stato il vice Pjanic in fase d'impostazione dove pure il bosniaco non ha fatto male con il 95% dei passaggi completati. A differenza di Mire, però, ha dato più volte la palla davanti a sé, cercando centrocampisti oppure direttamente gli attaccanti. Il 38% dei suoi 68 passaggi è stato fato in avanti. Pjanic ne ha fatti 80 in tutto, il 31,3 in avanti, 37,5% sulla sua destra (dati Opta).

FISICO - Quando il Lecce, che si è rovinato la serata con le sue mani, si è fatto vedere in avanti, MDL ci ha messo sempre una pezza. Resta l'immagine della chiusura su Rispoli, arrivata dopo una lunga corsa all'indietro nella quale ha superato pure Pjanic,in difficoltà nello scatto. Chiusura perfetta in scivolata. A tutti è sembrato di vedere una specie di Chiellini biondo che faceva un recupero dei suoi. E pensare che l'avvio in bianconero non era stato dei migliori con le famose mani in area di rigore (anche la sfortuna fece la sua parte) e il dicembre nero in cui venne rimpiazzato da Merih Demiral.  Oggi è un calciatore diverso. Più presente, molto più sicuro di sé. I banchi di prova importanti saranno ben altri ma prestazioni come quella contro il Lecce stanno diventando la norma per l'olandese.

CHIELLINI -
Con questo De Ligt sarà difficile anche dar spazio al rientrante Giorgio Chiellini. D'altronde l'ha detto anche Sarri in conferenza post-gara: "Per un allenatore è difficile cambiare una coppia di centrali che sta facendo così bene". Parlava della panchina di Rugani ma il concetto non cambia e fa capire che anche un'assenza pesante come quella di Chiellini, così, passa quasi inosservata. Pensare che De Ligt abbia ancora 20 anni fa davvero un po' impressione.

@lorebetto