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In principio furono Douglas Costa e Sami Khedira, oggi sono Paulo Dybala e Aaron Ramsey. Con Juan Cuadrado ancora fuori, così come Arthur. Ve la ricordate la 'felicità' di Maurizio Sarri, che per il Lione un anno fa riusciva a recuperare l'intero gruppo? Ecco, Pirlo stavolta ha un sorriso a metà: nel momento stesso in cui ha realizzato di poter contare sul dieci argentino e sull'otto gallese, ha dovuto fare i conti con le assenze dell'esterno colombiano e con il dolore alla coscia dell'ex Barcellona. Insomma: non arriva nelle migliori condizioni agli ottavi di Champions, la Juventus. 

IL PARALLELO - Il parallelo è forzato, però allo stesso tempo rende bene l'idea di come i bianconeri abbiano sempre rincorso la fortuna e mai il contrario. Perché è vero che Sarri recuperò i due giocatori, però neanche uno finì in campo in quella lotta forsennata andata in scena al Groupama Stadium. Di fatto, fecero numero. Di sicuro, non era la sfida adatta a mettere numeri nelle gambe. La Juve non concluse nessun tiro nello specchio della porta di Lopes in 90 minuti: sì, tanta roba la solidità della squadra di Garcia, però pochissima roba quel gruppo oggettivamente superiore dal punto di vista atletico e tecnico. Cos'accadde? Testa e gambe bloccate dal pressing asfissiante dei francesi. La Juventus non uscì dagli spogliatoi. Non azzannò mai la preda, nemmeno quando venne schiacciata all'angolo dalla rete di Tousart. 

DUE ERRORI DA NON COMMETTERE - Ecco allora che l'esempio - e la lezione - di Lione si fanno immagine di tutto ciò che non dovrà capitare ai bianconeri. Se quella Juventus alle volte sembrava vuota dal punto di vista del gioco e della tenuta mentale (nonostante lo scudetto a fine anno), questa ha dimostrato di saper giocare e sapersi proporre. Pertanto non dovrà lasciarsi intimidire dalle sfuriate dei portoghesi, che arriveranno e chissà in quale dose. Magari, un pizzico di coraggio in più nelle scelte non guasterebbe. Soprattutto in termini di uomini. Dybala e Ramsey forniscono soluzioni: non è tempo di aspettare.