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Alejandro Marques è arrivato alla Juventus nel corso della sessione di calciomercato di gennaio, nel contesto di uno scambio con il Barcellona che ha portato Matheus Pereira a intraprendere il percorso contrario e trasferirsi in Catalogna. L'investimento della società bianconera è stato di 8 milioni di euro: una cifra importante per un calciatore classe 2000, segno che il club crede in lui e nel suo potenziale. 

LA STORIA - Nonostante la giovane età, Marques è già abituato a lottare - non solo in area di rigore - e sgomitare per mostrare a tutti il proprio talento. La fame, caratteristica fondamentale per emergere, non gli manca, così come l'appoggio della famiglia che l'ha accompagnato per mano in questo primo tratto della sua carriera calcistica. L'attaccante nasce a Caracas, capitale del Venezuela, e qui, giovanissimo, inizia a mettersi in mostra: prima all'interno dei confini nazionali e poi nei tornei giovanili internazionali. Viste le qualità e le attenzioni dei club, la famiglia decide di trasferirsi in Spagna, proprio a Barcellona. L'avventura europea di Marques, però, inizia tingendosi dei colori dell'altra sponda della città catalana: l'Espanyol. Dopo un anno, però, si trasferisce allo Jabac de Terrassa, trampolino di lancio che lo proietta al Barcellona, nel 2017. Qui, tocca il punto più alto della sua carriera giovanile: dopo una stagione passata a guerreggiare per conquistare il posto da titolare, grazie ad una doppietta segnata in finale contro il Chelsea, regala alla squadra blaugrana la prima Youth League della sua storia.

CARATTERISTICHE - Alejandro Marques è una classica prima punta, un numero nove capace di reggere il peso della manovra offensiva, giocare spalle alla porta e far salire la squadra o puntare le difese avversarie e andare in porta. Ha una buona tecnica e possiede dei "colpi", il gol in semi rovesciata segnato al Giana Erminio lo dimostra: istinto, tecnica e precisione. Il giovane attaccante, però, ha ancora delle lacune da colmare prima di fare il grande salto. Il calcio italiano è un calcio fisico, la Lega Pro esalta questo aspetto, più delle doti tecniche. In questo, Marques deve ancora crescere: manca di cattiveria, ha fisico ma spesso non regge l'urto con i difensori quando protegge palla o si fa anticipare. Il tempo, per affinare certi aspetti, di certo non manca, considerando che è arrivato in Italia da meno di un anno e che per lungo tempo non si è potuto scendere sul terreno di gioco a causa della pandemia. 

LA STAGIONE - Nel frattempo, Marques studia da Cristiano Ronaldo e si ispira a Lewandowski, come ha dichiarato in un'intervista rilasciata al canale ufficiale della Juventus. La sua stagione, fin qui, è lo specchio del calciatore che è ad oggi. Ha messo a segno 3 reti in 8 partite disputate, l'ultima dagli undici metri contro il Novara, nella stessa partita ha fallito l'altro rigore concesso ai bianconeri. Ha fatto vedere luci e ombre, mostrando doti tecniche superiori ma, allo stesso tempo, dimostrando fragilità in campo e di non riuscire, in questo momento, a reggere da solo il peso dell'attacco. A Zauli il compito di riuscire a valorizzare il suo talento, magari avvicinando le linee dei trequartisti quando la squadra sale e non lasciandolo solo contro i centrali di difesa avversari. I margini di crescita ci sono, e sono ampi, Marques deve terminare il suo periodo di tirocinio in Under 23 a pieni voti se vuole mettersi in mostra agli occhi di Pirlo e sperare nel grande salto che potrebbe svoltargli la carriera.