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Prima regola delle amichevoli estive: mai esaltarsi, trarre conclusioni affrettate, dare per scontato quello che si vedrà nel corso della stagione. Seconda regola: i match estivi possono essere utili per trarre degli spunti, vedere in campo e scoprire i giovani aggregati al gruppo della prima squadra. Di giovani, nell’amichevole tra Juventus e Cesena, se ne sono visti parecchi e parecchia è stata la qualità in campo. La tecnica sopraffina di Soulé, le chiusure puntuali di de Winter – e una prestazione impreziosita dal primo gol dell’Allegri bis -, il metronomo Ranocchia, a dettare i tempi di gioco, il pallone incollato ai piedi di Miretti. Un’attenzione particolare al settore giovanile, l’Under 23, la continuità tattica tra i diversi gruppi, la creazione di qualcosa di simile alla cantera dei grandi club europei. Questi sono i frutti di un lungo ed accurato lavoro, e di investimenti mirati, portati avanti dalla dirigenza della Juventus negli ultimi anni.
LE PROSPETTIVE Pensare di vedere i giovanissimi come presenza fissa della prima squadra è utopia. L’esperienza, la preparazione fisica per affrontare le partite di Serie A e Champions League, non sono caratteristiche che si possono improvvisare, ma sono il frutto di uno sviluppo ragionato, che procede tappa per tappa, con le giuste accelerazioni, ma senza mai strappare, perché bruciarsi è un attimo. Proprio per questo, la Juventus ha creato la squadra Under 23. Qui, dovrebbero trovare spazio, in questa stagione, Miretti, de Winter, Soulé e Da Graca, oggi assente per un affaticamento muscolare. Leggermente diverso il discorso per Ranocchia, reduce da un’ottima stagione in Lega Pro e che potrebbe trovare spazio, in caso di bisogno, nella prima squadra. Con un mercato bloccato e una rosa che, difficilmente, verrà rivoluzionata in estate, la linea verde potrebbe rappresentare l’arma in più di Allegri; per far rifiatare i big, per rinfoltire il gruppo in caso di infermeria piena o per usufruire della loro freschezza nelle fasi più complicate della stagione. La passione del tecnico livornese per i giovani dotati tecnicamente, la predilezione per chi dà del tu al pallone è cosa nota. Gli spiragli ci sono, ai giovani il compito di sfruttare ogni occasione, mettersi in mostra e dimostrare di poter far bene anche in palcoscenici importanti.