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Una trattativa enorme sotto tutti gli aspetti e incredibilmente complessa, quella che ha portato Cristiano Ronaldo dal Real Madrid alla Juventus. Poi però, per sbloccarla definitivamente, hanno fatto la differenza due elementi semplici nella loro grandezza: la parola data e una telefonata. E' così che Tuttosport  nell'edizione in edicola a Ferragosto ricostruisce il dietro le quinte dello sbarco del portoghese nella Torino bianconera. La volontà del giocatore è stata chiaramente determinante. Quando CR7 ha scelto la Juve, doveva a quel punto passare all'incasso di una vecchia promessa strappata un anno fa a Florentino Perez. "Alla fine di questa stagione - le parole ricostruite -, puoi andar via se porti un'offerta da 100 milioni".

Quando l'agente Jorge Mendes si è presentato dal numero uno del Real con la proposta a tre cifre in arrivo dalla Juventus, Perez ha quindi mantenuto la sua parola senza battere ciglio. Complice anche il grande rispetto che la Juve ha avuto nei confronti della dirigenza madridista nel corso della trattativa. Perez - come noto - ha però chiesto che fosse Ronaldo a prendersi anche mediaticamente la responsabilità della separazione dal pubblico del Bernabeu. Ciò è accaduto, con la lettera del portoghese ai tifosi dei Blancos. La Juve, fiduciosa nella parola di Perez, ha dunque aspettato che si mettessero a posto tutti questi tasselli prima dell'affondo decisivo. In realtà - come spiega il quotidiano torinese - è bastata una semplice telefonata per la fumata bianca: è stato l'ad bianconero Beppe Marotta a chiamare il suo pari grado madrileno Jose Angel Sanchez per la stretta di mano virtuale e la definizione delle modalità per lo scambio dei documenti. Una semplice, breve telefonata, perché il grosso era già alle spalle.