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La disfatta di Empoli, arrivata per la Juventus solamente pochi minuti dopo aver ricevuto la nuova penalizzazione di 10 punti in campionato, non fa altro che accelerare la voglia dei tifosi bianconeri di chiudere questa stagione maledetta quanto prima possibile. Un’agonia infinita. 

Serve assolutamente staccare tutto almeno per un po’ e poi a mente fredda ragionare su dove e come ripartire, azzerando tutto.
Oggi, infatti, non potrebbe esserci assolutamente lucidità in qualsiasi tipo di scelta che si andrebbe a prendere.

La Juve dovrà decidere se fare ricorso sulla penalizzazione per le plusvalenze, dovrà affrontare la questione stipendi a breve ed inoltre c’è sempre la possibile mannaia dell’UEFA in arrivo.

Con questi presupposti fare delle previsioni è assolutamente impossibile, a tutti i livelli.
Calciatori che vanno, calciatori che vengono. Nuovi direttori sportivi e nuove figure “ex bandiere” da inserire in società. Allegri resta, Allegri va.

Forse solamente con Calciopoli nella maledetta estate del 2006 la Juventus si era trovata in una situazione di incertezza simile ma lì era la prima volta che si finiva all’inferno, non era mai capitato infatti nella storia della Vecchia Signora, e quindi c’era anche la grande voglia e la forza di ritornare subito al posto giusto.

Stavolta invece l’ambiente è decisamente più stanco, demotivato.

La famiglia Agnelli (stavolta soprattutto Andrea) ha “tradito” per la seconda volta i tifosi bianconeri non difendendo a pieno, o difendendo male, il rispettabile nome della Juventus. Questa politica del silenzio infatti non paga assolutamente, anzi viene vista quasi come un’ammissione di colpa dall’esterno.

Di certo, vista la predisposizione delle generazioni di oggi ad esser totalmente disinteressati del movimento calcio in generale, il rischio che con il passare del tempo i tifosi (quelli bianconeri in particolare) in assenza di entusiasmo e divertimento possano diminuire sensibilmente in futuro è assolutamente forte e concreto.
@stefanodiscreti