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E' stato alto tradimenti nel purissimo momento del bisogno. E' stato uno schiaffo in faccia alle certezze, un altro ai passi in avanti conquistati giornata dopo giornata. Ma cosa puoi farci quando sono Morata e Ronaldo a venir meno? Qual è materialmente il passo successivo da fare se i salvatori devono essere salvati? E' un'altra lezione che s'impara solo stando dall'altro lato, e Andrea Pirlo l'ha appresa con la più atroce delle sensazioni: la devastante impotenza mentre Cristiano si spegneva insieme al suo rigore, tra le braccia di un Gollini tornato formato Nazionale. 

OLTRE GLI EPISODI - E' chiaro che poi non bastino le frasi fatte e gli ululati alla sfortuna, è chiaro che poi Juve-Atalanta sia stata anche altro, soprattutto altro. A partire dalle smanacciate di Szczesny, probabilmente il migliore, concludendo con la ressa a centrocampo e quella palla persa in uscita da Rabiot, che poi ha viziato il colpo di Freuler. Ecco: se pure andassimo oltre gli episodi, Alvaro e Cristiano non ne uscirebbero comunque eroi positivi. Anzi, i loro tocchi a metà, le incertezze a un palmo dalla porta, sono simbolo di una Juve che fuma e non inforna. Che accende luci ma non abbaglia. Che ci prova e non riesce. Impotenza, sì, e sufficienza: Morata ricorderà a lungo quel tacco a porta vuota, con il fare 'balotelliano' e troppa attenzione a dare colpi proibiti solo perché incassati. Come se il calcio si facesse a distanza di sicurezza e senza tamponi pre gara. 

HOMERUN RONALDO - Se per Alvaro è stata una sconfitta nervosa, su Ronaldo vagano incertezze profonde. A partire dalla (non) necessità della giocata, dal completo e giusto affidamento sui mezzi tecnici anche quando la Juve ha bisogno di uscire dalla tempesta, e cioè di creare situazioni facili da intendere pure in debito di lucidità. In quest'aspetto c'è forse l'unica strada di miglioramento di Cristiano, che pure a 35 anni deve imparare a gestire i momenti del gruppo e non solo se stesso. Pirlo ha bisogno della versione beta, alle volte. Che non arrivi a strafare e che poi non si lasci condizionare dagli errori. C'è una vecchia regola del baseball, perfetta metafora del perché Ronaldo sia tutto o niente (per fortuna bianconera, quasi sempre è tutto): il quarto nel line up di battuta, non ha mai intenzione di giocare la palla; lui va solo per le stelle, puntando al fuoricampo e ai punti 'facili'. Il rigore era 'la palla facile', tutto il resto swing and miss. Girata e cilecca. Pesantissima.