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 Come se fossimo dentro un film o una produzione seriale di fantascienza; quando tra bagliori, scintille ed effetti vari si apre una finestra sul futuro. Ieri sera allo Juventus Stadium le linee temporali di futuro e presente si sono intrecciate, evento che ha fatto alzare i decibel in uno Stadium ancora titubante e dubbioso, nonostante la larga vittoria contro l’Empoli. Nessun metaverso, ma la concretezza di un progetto giovani che in casa bianconera sta dando i suoi frutti.
 
Sono bastati pochi minuti a Samuel Iling-Junior per farsi conoscere, stimolare la curiosità dei tifosi e di tutti gli appassionati che non hanno seguito il suo sviluppo tra Juventus Primavera e Next Generation. Nel finale di match si è sfiorata l’apoteosi - roba da far impazzire di gioia i vari Pessotto, Manna, Scaglia, Tognozzi, Cherubini e tutti coloro che tra scouting e campo lavorano nel settore giovanile -, assist dell’inglese per il coetaneo Fabio Miretti che con una giocata delle sue è andato vicinissimo al primo gol in Serie A, e che gol.
 
Iling-Junior nasce calcisticamente nel florido settore giovanile del Chelsea, abituato a bruciare le tappe – aiutato anche da una fisicità non comune alla sua età -, a 16 anni viene promosso nell’Under 19 dei Blues. Per continuare a crescere, però, l’esterno decide di lasciare Londra: su di lui i top club europei come il Bayern Monaco, Psg e Borussia Dortmund. Alla fine la spunta la Juventus che nel 2020 lo porta a Torino. Il suo percorso in bianconero inizia nella Primavera di Andrea Bonatti che lo fa giocare titolare e lo impiega in diversi ruoli, per sfruttarne capacità tecniche e fisiche: esterno alto a destra e sinistra, oppure, all’occorrenza, dentro al campo da centrale nella mediana. Quest’anno il salto nella Next Generation e la dimostrazione di non patire il calcio professionistico: diventa da subito una colonna della compagine guidata da Brambilla, uno dei migliori per numeri e prestazioni. Non è tutto oro quello che luccica: le qualità sono indiscutibili ma più volte Iling-Junior ha dimostrato di mancare di continuità all’interno del match, una pecca da correggere, un ultimo step da compiere per esplodere definitivamente.
 
Con quelle qualità e con quel fisico non stupisce che sia finito nel mirino dello staff tecnico della prima squadra e Allegri, già nel finire della passata stagione, inizia ad inserirlo nella lista dei convocati, fino ad arrivare all’esordio di ieri sera, contro l’Empoli. Ancora una volta, quindi, il progetto Next Gen si dimostra essere un ponte tra il settore giovanile e la prima squadra e adesso Iling-Junior spera e lavora per stazionare con costanza dalla parte della sponda dove ritrova i compagni di squadra in Under 19, Soulé e Miretti.