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Contro il Milan con l'obiettivo dei tre punti. Non tanto o non solo perché la classifica avrebbe ancora qualcosa da dire. Quella «sul campo», con la Juve ancora chiamata non solo a difendere il secondo posto ma a conquistare quell'aritmetica posizione Champions che permetterebbe a Max Allegri di raggiungere l'obiettivo minimo-unico chiesto da John Elkann a novembre. Quella reale, con la Juve che ha la possibilità di tenere viva l'illusione di un sorpasso proprio al Milan al quarto posto (oltre che a Roma e Atalanta), ma soprattutto di scalare il più possibile la classifica in attesa di tutte quelle decisioni extra-campo che devono ancora arrivare. Ma la Juve deve affrontare il Milan con l'obiettivo unico dei tre punti perché c'è modo e modo di finire una stagione infinita, complicata come nessun'altra prima. E c'è modo e modo anche di dirsi addio, o magari arrivederci in attesa di capire cosa succederà al termine della stagione: la situazione è in sospeso per Arek Milik per esempio (entro il 10 la decisione sul riscatto), ma anche per Juan Cuadrado (ora di nuovo vicino al rinnovo di contratto) e Dusan Vlahovic (pezzo grosso del mercato in uscita), solo per citare i casi più rappresentativi. Senza dimenticare Allegri, il vero protagonista potrebbe essere lui in tal senso. Lasciando però la scena a chi invece già sa di dover salutare la Juve, per scelta propria o del club: nomi pesanti o pesantissimi.

 

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