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Dal 2011 al 2018: tre volte col Milan e cinque con la Juventus. Tutto consecutivamente, senza soluzione di continuità. Questo è il bottino di Massimiliano Allegri per quanto riguarda il passaggio del turno ai gironi di Champions League, alias la qualificazione agli ottavi di finale. In questa edizione della massima competizione per club, Max ha abbattuto il modesto ​Malmö e ha strappato la vittoria di cortissimo muso contro il Chesea. Le due facce della Juve, guidata da un tecnico che in queste notti sa come si fa.

E come analizza la Gazzetta dello Sport oggi in edicola: "La Juve per giocarsela in Europa (e tornare favorita in Italia) deve trovare il modo di essere pericolosa con continuità e fare più male, in contropiede oppure – meglio - con fasi di possesso. L’1-0, cult di ottobre, espone troppo al rischio di episodi sfavorevoli. «Sono contento perché abbiamo ritrovato il piacere di difendere, ma non bisogna essere entusiasti – ha detto ieri Allegri, quasi per confermare —. Le stagioni si decidono a marzo». E lui, a marzo, si fa trovare sempre in piedi. Max da Livorno è il secondo italiano con più qualificazioni agli ottavi di Champions – sono otto, a meno 3 da Ancelotti - e nella sua storia ha tante grandi serate da cui prendere spunto. Nel solo percorso juventino: i tre gol a Dortmund negli ottavi del 2015 e l’eliminazione del Real in semifinale, il 2-1 in rimonta a casa City nella stagione successiva, il 3-0 dybaliano al Barcellona nel 2017, la vittoria al Bernabeu nella serata di Oliver operatore ecologico, la rimonta all’Atletico firmata da Ronaldo. C’è tanto, c’è di tutto."