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E adesso, cosa succede? Il salto nel vuoto contro il Benevento marca una linea, temporale e progettuale, che fa sfumare, forse definitivamente, la speranza della rimonta scudetto. Il gol di Gaich e il triplice fischio finale di Abisso hanno decretato un bilancio amaro per la Juventus, che al 22 di marzo ha già salutato prematuramente la Champions, ha sì vinto una Supercoppa e deve ancora disputare la finale di Coppa Italia contro l’Atalanta, ma vede scivolare via il decimo tricolore consecutivo.

CALENDARIO E RIVALI - “Ciao scudetto” scrive oggi l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, che sottolinea come “ora il colpo di mano pare surreale”. Come surreale, ma quanto mai veritiero, è l’obiettivo numero uno dei bianconeri da qui alla fine del campionato: blindare il posto in Champions League. Non doveva andare così, ma la stagione ha preso questa direzione, perché la classifica dice 55 punti, 10 di distanza dall’Inter capolista (a parità di partite), 4 dal Milan, a pari merito con l’Atalanta e con Napoli, Roma e Lazio che rincorrono da dietro a 53,50 e 49 punti. Per la Champions League è bagarre. Adesso Pirlo non deve fare altro che vincere, vincere e vincere, sperando che la sosta nazionali dia il tempo necessario per staccare la spina, riflettere e ripartire. Il calendario metterà davanti alla Vecchia Signora Torino, Napoli, Genoa e Atalanta tra il 3 e il 18 aprile. Vincere contro due dirette rivali per la Champions rappresenta un obbligo.