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La Juventus ieri sera ha perso la testa. O meglio, l'ha prestata all'Atletico, che con due incornate ha confezionato la rimonta al Wanda Metropolitano, facendo esplodere i propri tifosi, ma ancor più facendo suonare un campanello d'allarme in casa bianconera. Il discorso su Sarri o Allegri non conta, in questa circostanza, perché nelle ultime dodici reti subite in Champions (quindi a cavallo tra le due gestioni tecniche) ben nove sono arrivate da giocate aeree. Un dato che si somma ai quattro gol su cinque concessi da palla inattiva: c'è da lavorare, insomma, ma questo lo ha ricordato anche Leonardo Bonucci ieri nel corso del post-partita. 

È toccato a Sarri, invece, smorzare la negatività su questo aspetto, con il tecnico toscano che si è arrabbiato a metà: se il secondo gol di Herrera ieri sera fa parte del gioco, il primo di Savic ha mandato su tutte le furie il tecnico. Era una palla lenta, che si poteva evitare: analogamente, si devono evitare i luoghi comuni su difesa a uomo o a zona. Sarri ha piuttosto parlato di "essere attivi" e non "passivi", questione di atteggiamento che sulle palle inattive pesa più del metodo di marcatura.