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Quella sulle plusvalenze è un’inchiesta destinata a far tremare tutto il mondo del calcio. L'ha raccontata così la Covisoc e la pensa così anche la Procura di Torino, che ha messo la propria lente di ingrandimento sulle plusvalenze da calciomercato realizzate negli ultimi anni, dalla Juventus e non solo. Per il momento l'indagine è stata avviata sui conti bianconeri, su 282 milioni dei 322 totali contabilizzati negli ultimi tre anni, provenienti da operazioni nel mirino della Guardia di Finanza. La Juventus, in una nota, ha dichiarato: "La società sta collaborando con gli inquirenti e con la Consob e confida di chiarire ogni aspetto, ritenendo di aver operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano la redazione delle relazioni finanziarie, in conformità ai principi contabili e in linea con la prassi internazionale della football industry e le condizioni di mercato".

IN TRIBUNALE - Il primo a essere convocato in Procura come testimone è stato Federico Cherubini, nuovo direttore sportivo, che recita un ruolo chiave visto che la sua audizione di ieri con i tre pm è durata ben dieci ore. Ora, scrive Repubblica, verranno ascoltati ora gli altri dirigenti Maurizio Arrivabene, Giovanni Manna e Paolo Morganti. E le indagini si allargano anche ai club che hanno concluso le operazioni sospette con i bianconeri. Sono stati tre mesi di intercettazioni nel periodo chiave del mercato che hanno portato gli investigatori a ritenere che alla Juventus spa sia stato messo in atto un vero e proprio «sistema» - studiato da Paratici - per far quadrare i conti, correggere le perdite e truccare i bilanci negli esercizi dal 2019 al 2021. 

LE PLUSVALENZE - 282.117.000 euro è l'ammontare delle plusvalenze "incriminate", risalenti complessivamente agli ultimi tre esercizi e suddivise così: 131.564.000 due anni fa, 119.721.000 l'anno scorso, 30.832.000 quest'anno. Lo riporta la Gazzetta dello Sport, che aggiunge dettagli sul blitz della Guardia di Finanza alla Continassa: sono stati sequestrati computer, fatture, mandati a procuratori e tanto altro materiale. A essere perquisiti non sono stati solo gli uffici degli indagati (ricordiamoli: Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici, Marco Re, Stefano Bertola e Stefano Cerrato; Paratici e Re non sono più alla Juve) ma anche quelli di Federico Cherubini, Maurizio Arrivabene, Fabio Morganti e Giovanni Manna.